[15/01/2007] Recensioni

La Recensione. Psicologia ambientale di Maria Rosa Baroni

L’analisi della psicologia ambientale proposta da Maria Rosa Baroni rappresenta un approccio nuovo e interessante a questo particolare tema, indagato in passato in vario modo dagli studiosi.
Percorrendo i metodi della ricerca psicologica che - vista la particolare natura dell’argomento, difficilmente possono essere sperimentali - l’autrice analizza gli aspetti cognitivi, affettivi e comportamentali della relazione uomo-ambiente e si interroga su questioni nuove, che forse meriterebbero una maggiore attenzione da parte della letteratura psicologica.

E’ possibile - ad esempio - che i livelli di ansia, autostima e sicurezza possano contribuire a determinare la sostanziale differenza nella capacità di orientamento spaziale dimostrata da individui di sesso diverso?

E ancora. Quali sono gli elementi che, a livello emotivo, spingono un soggetto a preferire un luogo rispetto ad un altro?
La dimensione emozionale - indagata anche attraverso l’analisi della preferenza ambientale condotta da alcuni studiosi come Kaplan, Herzog, Peron e Falchero – costituisce sempre un elemento centrale per l’autrice, la quale sottolinea come le aspettative e le motivazioni che i soggetti inconsciamente si pongono quando entrano in contatto con gli ambienti, forse rappresentino l’elemento decisivo ai fini della valutazione.

Sicuramente i bisogni concreti del soggetto che emergono quando questo si approccia ad un ambiente sono importanti, ma non intervengono in modo altrettanto rilevante altri fattori quali il senso di autostima, l’equilibrio e la serenità interiore della persona?
Può darsi che questi ultimi elementi entrino in scena prima dei bisogni personali quando veniamo a contatto con una nuova dimensione? Forse anche la capacità di adattamento ad un ambiente potrebbe essere l’oggetto di ulteriori indagini e fornire interessanti spunti di riflessione.

Gli individui sicuri di sé, positivi ed espansivi solitamente non hanno difficoltà ad adattarsi ad ambienti nuovi; li esplorano con interesse, individuano una “nicchia” preferita e li fanno propri. Lo stesso forse non accade in modo così immediato nei soggetti più introversi e insicuri, che provano un disagio maggiore nel percorso distacco-adattamento.

Anche la relazione di attaccamento ad un luogo, o l’identità personale dimostrata dagli anziani rispetto alle loro abitazioni o ancora la definizione di territorialità in cui rientrano sia i legami affettivi, sia i comportamenti per cercare di dominare una parte di territorio, si inseriscono in questo complesso meccanismo e sono altri aspetti interessanti del rapporto uomo-ambiente.
Il risultato è un testo davvero brillante che fornisce interessanti stimoli per la ricerca e la pratica psicologica.


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