[12/01/2007] Acqua

Artusa sulla risorsa acqua: «Si deve tutti fare di più»

FIRENZE. E’ stato un lungo intervento quello dell’assessore regionale all’ambiente Marino Artusa (Nella foto) al convegno «I luoghi dell’acqua di qualità», dove oltre ai risultati della ricerca sulla catalogazione dei luoghi dove sono presenti acque buone da bere, sono state presentate esperienze diverse con filo conduttore la qualità dell’acqua.

«I temi dell’acqua e dell’energia mi esaltano –introduce l’assessore - perché sono temi centrali della nuova politica che riguarda la terra e i suoi ecosistemi. L’acqua non è una risorsa infinita è un bene comune essenziale e per questo è giusto che si sia aperta ormai da tempo una riflessione profonda. Non tutto può essere privatizzato e messo sul mercato e bene ha fatto il governo a stralciare dalla legge sui servizi pubblici di rilevanza economica l’acqua e trattarla a parte e così faremo in Toscana. Del resto nella nostra regione solo la gestione, per una quota di minoranza, è aperta alla partecipazione del privato».

L’assessore si è poi soffermato sul problema acqua a livello globale, scarsità della risorsa idrica e bassa qualità che in molte parti del mondo è origine di numerose malattie infettive. Ha poi accennato ai recenti studi sui cambiamenti climatici «il futuro è molto meno roseo, i dati sono sempre più preoccupanti e ci dicono che zone come Massaciuccoli e le altre aree umide della Toscana sono a rischio desertificazione. Del resto in montagna non cade un fiocco di neve e si chiede lo stato di calamità naturale perché c’è crisi anche economica, ed io sono molto preoccupato per quello che potrà succedere la prossima estate. La Regione farà il possibile - continua Artusa - ma se non si cambia rotta non saranno sufficienti le falle che riusciamo a chiudere».

L’assessore ha richiamato tutti ad una presa di responsabilità: sia il settore turistico, che per il suo sviluppo deve tener conto della quantità di risorsa, sia l’agricoltura che deve passare a colture meno idroesigenti, sia l’industria che deve impegnarsi ad incentivare il riciclo delle acque. «Bisogna tutti fare di più in particolare per l’area della costa. La politica deve dare indicazioni guardando avanti e promuovendo azioni innovative».

Soffermandosi poi sul tema della mattinata Artusa ha ricordato due progetti e impegni della Regione: il primo riguarda il censimento delle fontane pubbliche della città di Firenze effettuato in collaborazione con il comune, e l’altro per lo sviluppo dei fontanelli di acqua pubblica di qualità in tutta la Regione per cui sono stati stanziati 100 mila euro per ogni Ato. L’argomento è stato ripreso anche da Paolo Matina della Regione Toscana che ha spiegato il paradigma della fontanella come elemento costitutivo di un ambiente di vita «i cittadini hanno il diritto di consumare acqua di qualità ma non solo in luoghi privati, nelle loro abitazioni, ma anche in luoghi pubblici di socializzazione. Le piazze possono essere emblematiche e le fontane devono essere riproposte come elemento centrale».

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