[09/02/2006] Parchi

Barbetti al Wwf: «Meglio tacere che raccontare stupidaggini»

PORTOFERRAIO (Livorno). Se l’attacco del Wwf al Parco nazionale dell’arcipelago toscano è stato forte, la risposta è durissima: «E’ veramente sconsolante – scrive il commissario Ruggero Barbetti (nella foto) – la superficialità con la quale un’associazione ambientalista importante come il Wwf critica alcune iniziative del Parco nazionale dell’arcipelago toscano». E poi ribatte colpo su colpo. «Su Infopark Area e collaboratori: la situazione di stallo durata poche settimane si è sbloccata grazie al lavoro dei nostri uffici e al nostro interessamento così che tutto riprenderà il normale corso entro pochissimi giorni». Per il Wwf, se i Comuni non subentreranno, le Case del Parco sono inattive per carenza di personale: «Peccato – è l’ironica risposta – che le case del Parco di Marciana e Rio Elba siano gestite proprio attraverso convenzioni con i due comuni!». Il Wwf non è soddisfatto del recupero dei sentieri, il Parco assicura che con «il prossimo lotto completerà l´intera rete per un totale di oltre 500.000 Euro finanziati con un contributo straordinario del Ministero».
Ed alla critica per la mancata pulizia di discariche si risponde che «spetta ad altri. A meno che non si pensi che la mission dell’Ente sia quella di operatori ecologici dell’arcipelago». Per la sorveglianza dell’area protetta, Barbetti ribadisce piena fiducia nel Corpo Forestale e definisce «una vanteria fuori luogo» che gli unici vigilanti nell’area protetta siano le guardie volontarie del Wwf: «Non sarebbe male – fa notare – se le Gav ed il Panda ricordassero anche che la loro opera si svolge anche e soprattutto grazie a mezzi e contributi forniti dal Parco». Il Wwf chiedeva anche la sostituzione dei cartelli con il divieto di transito alle sole moto, Barbetti precisa che l’accesso ai mezzi a motore è comunque precluso dalla legge e che «è evidente che il codice della strada prevede che ogni mezzo motorizzato, a partire dalle moto, non può transitare dove è stato apposto quel divieto dal Parco».
La conclusione di Barbetti è dedicata ad una preoccupazione politica: «Noi abbiamo una visione antropocentrica dei parchi che vediamo come un’occasione di sviluppo sostenibile e un veicolo promozionale per le nostre isole. L’uomo, con la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni deve rimanere al centro del sistema della protezione dell’ambiente. Ci preoccupa non poco l´idea di vedere un talebano dell´ambiente del Wwf o dei Verdi alla presidenza del Parco. Ma questo sicuramente non avverrà...».

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