[11/01/2007] Consumo

In Europa salgono consumi e Pil

LIVORNO. La crescita dei consumi ed il prodotto interno lordo (Pil) sono ormai un´ossessione dell´economie sviluppate e l´Europa non fa eccezione, li tiene costantemente sotto controllo e gioisce ad ogni frazione di punto in più. Secondo le stime di Eurostat, l´Ufficio statistico delle Comunità Europeee, nel terzo trimestre 2006 il Pil della zona euro (Ze12) che comprende anche l´Italia è aumentato dello 0,5% e quello dell´Ue a 25 dell´ 0,6% in rapporto al trimestre precedente, de 0,6%. Nel corso del secondo trimestre 2006 il tasso di crescita era stato del +1,0% in entrambe le zone. Rispetto allo stesso trimestre del 2005 il Pil della Zona euro è aumentato del 2,7% e quello dell´Ue a 25 del 3,0% (rispettivamente +2,9% e +3,0% nel trimestre precedente). A registrare i più forte tasso di crescita è la Lettonia con +3,5%), seguita da Estonia (+2,8%), Slovacchia (+2,7%) e Irlanda (+2,6%). Il Pil dell´Italia sale dello 0,3% (1,7 su base annua). Una crescita del Pil su base annua del 2,7 nella zona 12 e del 2,9 nell´Ue25, che si attesta tra il calo annuo del 4,9% in Portogallo e il +4,8% della P olonia.

Sono evidenti i risultati dei paesi Baltici, una specie di piccoli dragoni economici dell´ex Urss, che non hanno seguito il trend al ribasso che ha colpito tutti i paesi che hanno scelto di associarsi nella Comunità degli Stati indipendenti (Csi) e che hanno oggi un Pil complessivo che è la metà di quello dell´era sovietica, e il Tagikistan ha ormai un Pil pro-capitedi circa 20 volte inferiore a quello Lettone, lituano od estone.

Accelera anche la crescita dei consumi: nel terzo trimestre 2006 la spesa per i consumi delle famiglie è aumentata dello 0,7% nella Ze12 e dello 0,6% nell´UE a 25 (+0,3% e +0,5%nel trimestre precedente). Il paese dove crescono di più i consumi è la Lettonia che segna un più +4,3%, mentre la Danimarca cala dell´1,2%.

Dati che, in una delle aree di consumo più "sature" del pianeta, sembrano smentire cedimenti e cali ed alzano ancora più in su l´asticella, e questo proprio mentre dalla Commissione europea viene un monito non solo a più modesti consumi nel campo dell´energia ma anche ad un più sobrio stile di vita fatto anche di meno usa e getta e più beni durevoli che abbia una minore ricaduta sull´ambiente. Anche qui va però detto che la spinta a consumi più alti sembra venire soprattutto dai paesi di recente e recentissimo arrivo nell´Unione Europea che spingono per recuperare terreno ed allinearsi agli altissimi standar dei consumatori europei occidentali, inferiori (e non sempre) solo a quelli americani.

Gli investimenti sono saliti dello 0,6% nella zona euro e dello 0,9% nell´ UE a 25, le esportazioni aumentano dell´ 1,8% nella Ze12 e sono stabili nell´intera Unione Europea, mentre le importazioni crescono del 2,4% nella zona euro e dello 0,4% nell´UE25 (erano +1,1% e +1,6%). Le esportazioni volano in Slovacchia, +11,6%) e crollano in Gran Bretagna, -12,2%, mentre ad importare di più è la Lettonia (+8,7%) e di meno ancora il Regno Unito (-10,9%).

Nello stesso periodo il Pil degli Usa è aumentato dello 0,5% ed in Giappone dello 0,2% , mentre su base annua il Pil degli Stati Uniti è ad un più 3,0% (in calo sul +3,5% del trimestre precedente) e quello del Giappone a + 1,7% (era +2,2%).

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