[11/01/2007] Rifiuti

Capannori punta al 60% di raccolta differenziata al 2007

CAPANNORI (Lucca). Il sistema di raccolta differenziata porta a porta, a Capannori, è partito da quasi due anni nella frazione di Guamo, da undici mesi nelle frazioni di Marlia e Lammari e da due mesi nelle frazioni di Guamo (zona industriale), Coselli, Badia di Cantignano, Vorno e Verciano.
Sono ormai oltre 14 mila gli abitanti coinvolti, il 32% della popolazione del comune, ed il servizio è in continua espansione. Nel nuovo sistema di raccolta sono state coinvolte anche le utenze non domestiche (attività produttive, commerciali ed artigianali), che sono già oltre 900 unità.

L’82% di raccolta differenziata è un risultato consolidato fin dalle prime settimane nelle due frazioni più popolose del comune, Marlia e Lammari. Una delle spiegazioni di questo successo sta sicuramente nel consenso popolare all’iniziativa, costruito con grande impegno da un’amministrazione comunale che ha saputo ascoltare, coinvolgere ed interessare tutta la cittadinanza. Anche molte associazioni del paese si sono mobilitate per promuovere questa rivoluzione nella raccolta dei rifiuti. Così ogni famiglia, prima dell’avvio del porta a porta, è stata visitata da operatori che hanno distribuito i bidoncini ed il calendario del nuovo metodo di raccolta.

In pochi mesi la media di raccolta differenziata del Comune di Capannori è passata dal 38 al 52%. «Con questo trend ed allargando ad altre frazioni il nuovo sistema di raccolta - afferma Eugenio Baronti, assessore all’ambiente del Comune di Capannori, ci attendiamo di raggiungere il 60% di raccolta differenziata entro la fine del 2007».

I vantaggi rispetto al precedente sistema di raccolta sono evidenti: le frazioni coinvolte si sono liberate dai cassonetti con grande beneficio per il decoro urbano, non più deturpato dai grandi contenitori che talvolta assolvevano al ruolo di discariche abusive per rifiuti ingombranti o speciali.

Per effettuare un buon servizio di raccolta a domicilio Ascit, l’azienda di gestione dei rifiuti, ha assunto 4 nuovi operatori e nonostante l’aumento dei costi di personale, il bilancio economico del nuovo servizio è positivo: si registra infatti un notevole risparmio rispetto al precedente modello di raccolta. Il risparmio è dovuto essenzialmente alla riduzione del rifiuto indifferenziato, il cui smaltimento per l´Ato lucchese è assai costoso in quanto il territorio è privo di impianti e quindi deve ricorrere a discariche e impianti in giro per la Toscana. Oltre a questo c´è da considerare i costi sia economici che ambientali del trasporto continuo di questi rifiuti anche a chilometri di distanza.

Con livelli di raccolta differenziata pari all’82% invece, è enorme la quantità di materiale da avviare a riciclo. La carta ed il cartone, il 30% circa del materiale differenziato, sono acquistati dalle aziende cartarie della zona. Il multimateriale (vetro, plastica e lattine) va, a costo zero, all’azienda Revet di Pontedera che separa i diversi materiali e li avvia a riciclo anche attraverso la produzione di arredo urbano in materiale recuperato. L’organico è destinato a diventare compost e va all’impianto di compostaggio di Montespertoli (con costi inferiori allo smaltimento dell’indifferenziato, anche se l´auspicata realizzazione di un impianto di compostaggio sul territorio lucchese ridurrebbe ulteriormente i costi, ancora una volta sia quelli economici che quelli ambientali, visto che i camion dovrebbero fare meno chilometri producendo meno emissioni inquinanti).

Tornando a Capannori, e considerando in particolare l’esperienza di Marlia e Lammari, ben 3.525.710 Kg di rifiuti non sono andati in discarica bensì riciclati, mentre rispetto al precedente sistema a cassonetti, si è registrato un risparmio di oltre 22 mila euro in nove mesi.

Non ultimo il fattore decrescita. Da anni i rifiuti aumentavano con regolarità e costanza di oltre il 2%. Dagli ultimi dati emerge però che adesso i rifiuti a Capannori non solo non sono cresciuti ma hanno avuto anche un lieve calo nella produzione.

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