[10/01/2007] Urbanistica

Ancora sulla Tenuta di Rimigliano

La parte di Rimigliano su cui si impegna la discussione di questi ultimi tempi è una classica “tenuta”, e quindi come tale vi si presuppone una vocazione prevalentemente agricola.
Occorre quindi prevedere che una parte dei fabbricati esistenti sia destinata a tale uso, sia come residenze per gli addetti che per le attività di supporto ad una moderna agricoltura di qualità che, oltre a rendere economicamente, presuppone anche l’utilizzo di un minor volume di immobili rispetto alla precedente organizzazione produttiva. E’ solo in merito a questa considerazione che si può pensare ad un utilizzo non solo agricolo per alcuni di questi immobili, ma sempre perfettamente integrato nel contesto preminente di ruralità diffusa.

Per questo occorre che il Comune di San Vincenzo chieda alla Proprietà la redazione di un piano di miglioramento agricolo che quantifichi e individui anche gli edifici funzionali all’attività agricola, oltre a soluzioni specificatamente dedicate alla fruizione naturalistica dell’area.
Gli indirizzi del Piano Strutturale d’Area, a cui il Comune di San Vincenzo intende allinearsi, prevedono di non costruire nuove residenze turistiche se non alberghiere, in edifici esistenti da riqualificare o in nuovi edifici, ma solo in ambito urbano. Tutto questo ferma restando la rigorosa valutazione delle compatibilità idriche e antropiche.

Il riferimento che deve orientare tutta la partita deve essere il massimo vantaggio per la comunità, sotto il profilo sociale, occupazionale, ambientale e naturalistico…
Anche se il privato proprietario in questo contesto di utilità pubblica deve individuare gli elementi di redditività, la fruibilità e percorrenza delle strade vicinali nella Tenuta va garantita comunque attraverso l’applicazione delle leggi vigenti e di Regolamenti applicati nello specifico a quella che dovrà diventare una unica ANPIL, attraverso gli opportuni atti deliberativi del Comune, ma senza diventare contropartita nella redazione della Convenzione.

Nell’individuazione del tracciato di un’eventuale pista ciclabile e pedonale, si deve tener conto dell’esigenza di separare i fruitori dal traffico veicolare che grava sulla S.P. della Principessa che, in ogni caso, dovrà diventare a tutti gli effetti la “strada di parco”.

Esprimiamo queste nostre valutazioni con l’intento di contribuire ad una discussione pubblica, franca, aperta, che sia capace di coinvolgere la cittadinanza prima che si arrivi ad ulteriori atti amministrativi.

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