[10/01/2007] Parchi

Santuario dei cetacei, a che punto siamo?

PISA. E’ recente il voto del parlamento europeo a sostegno di una seria politica di protezione della biodiversità con particolare riferimento agli ambienti marini che risultano i meno e peggio tutelati. E’ recente anche la dichiarazione del ministro Pecoraro Scanio che chiede maggiore impegno del governo per i problemi del mare. Ci sono poi le ultime ‘proiezioni’ su quel che ormai potrebbe succedere sulle coste non solo mediterranee se non si cambierà al più presto registro.

Sul da farsi le cose non appaiono però altrettanto chiare.
Si ha l’impressione infatti che il fare dipenda del tutto o quasi da decisioni che ancora non sarebbero state prese e senza le quali non resterebbe che aspettare. Ma questo non è assolutamente vero. Il ministro, ad esempio, anche senza aspettare il seminario di Caserta potrebbe (e dovrebbe) decidere di far funzionare le aree marine protette istituite talvolta da anni ma da anni in panne e senza soldi. Potrebbe anche firmare il provvedimento con il quale la riserva marina de La Meloria deve essere affidata alla gestione al Parco di Migliarino, San Rossore, Massaciucoli come previsto da tempo. Dovrebbe finalmente mettere in moto la cabina di pilotaggio del ministero per il Santuario dei cetacei di cui la toscana fa parte con la liguria e la Sardegna ma anche la Francia e il Principato di Monaco.

La cabina c’è, la sede pure - a Genova - ma nessuno riesce a sapere niente di quel che fa perché nessuno probabilmente sta facendo niente. Neppure dare le informazioni richieste e dovute su quel che bolle in pentola. Ma anche le tre regioni e gli enti locali dovrebbero farsi sentire di più. Il 20 gennaio all’Arcipelago si incontreranno Martini, Tozzi e le istituzioni locali; ecco una buona occasione per farsi sentire. E’ singolare che nel gran baccano sul rigassificatore questi aspetti siano stati totalmente ignorati quasi si trattasse di un altro mare e di un altro problema.
Certo i problemi angoscianti del mare non riguardano solo i parchi e le aree protette ma le leggi dicono chiaramente che ad esse spetta un ruolo davvero speciale. Il rischio è che come per Montichiello di tutto si parli tranne che di questo.

Perciò è importante che appuntamenti come quello del 16 gennaio a Pisa promosso dal Centri studi Valerio Giacomini
consentano un confronto a tutto campo. Oggi registriamo una quantità impressionate di piccoli e piccolissimi conflitti locali sulle vicende più diverse; discariche, termovalorizzatori, Tav varie e tanto altro ancora. Il limite serio è la difficoltà a ricondurre tutto questo a politiche regionali e di grande area. E a queste politiche un contributo insostituibile può e deve venire proprio dai parchi e dalle aree protette. Sarebbe bene che non lo dimenticassero per primi quegli amministratori regionali e locali che in più d’un caso sembrano essersene stranamente dimenticati.

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