[10/01/2007] Parchi

Pecoraro Scanio contro il bracconaggio

LIVORNO. Dopo l’abbattimento di un raro esemplare di aquila reale, in Val Biadino (Lecco) a Fano Adriano (Teramo),i bracconieri hanno abbattuto un maschio di cervo introdotto a scopo di ripopolamento in un parco naturale del Parco. Per il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio «Questi ultimi episodi di bracconaggio dimostrano come in Italia ci sia ancora molto da fare in tema di tutela e rispetto nei confronti degli animali, in particolar modo per le specie protette e sempre più rare. Questi due casi dimostrano come la fauna italiana sia sempre minacciata. Nonostante il lavoro degli enti parco per il recupero delle specie protette, tocca ancora assistere a queste azioni di gratuita brutalità e colpevole ignoranza che arrecano un serio danno all´ambiente e vanificano l´impegno a favore degli animali».

«È indispensabile - ha concluso il ministro - lo sviluppo di una cultura di rispetto e tutela che condanni questo tipo di episodi e che passi anche attraverso l´istituzione di laboratori di genetica forense per l´attività di indagine e il potenziamento dei centri di accoglienza per la salvaguardia delle specie più a rischio».

Per Fulco Pratesi, presidente del Wwf Italia, è inconcepibile che succedano ancora episodi di bracconaggio becero a scapito di specie protette. «Ci aspettiamo una reazione forte da parte delle istituzioni per individuare i responsabili di questo gesto scellerato ed un impegno economico per sviluppare una vigilanza serrata sul territorio e sostenere le attività dei centri di recupero».

E il Wwf sottolinea che le uccisioni di aquile ed altre specie particolarmente protette è severamente punita dalla normativa con sanzioni pecuniarie e l’arresto, ma che «il bracconaggio colpisce in Italia da anni specie protette e sempre più rare come lanari, falchi pellegrini, bianconi, aquile del Bonelli, grifoni. Ogni anno nei 15 centri Wwf giungono circa 7.000 animali feriti o già deceduti».

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