[09/01/2007] Rifiuti

Fanghi di depurazione, la bacchetta magica non c´è ancora

FIRENZE. Qualche giorno fa greenreport.it ha intervistato l’assessore regionale all’ambiente Marino Artusa in merito al patto metropolitano sui rifiuti stipulato in Regione il 22 dicembre scorso.
Nell’occasione l’assessore informava su un accordo da siglare nel mese di gennaio con il Servizio idrico integrato Ato 3, per lo smaltimento dei fanghi di depurazione di origine civile. Secondo quanto riferito tale tipologia di rifiuto (inserito tra gli assimilati) dovrà essere smaltito autonomamente dall’Ato (e quindi dal gestore ndr) in appositi impianti attivati localmente sul territorio.

L’assessore accennava anche alle modalità di trattamento facendo riferimento a piccoli impianti di fitodepurazione e sistemi a freddo con produzione di biogas, sistemi ancora da organizzare, ma dato che si tratta di piccoli impianti l’iter organizzativo dovrebbe essere rapido, secondo Artusa. In base a tale accordo il quantitativo dei rifiuti da incenerire nella piana di Firenze dovrebbe diminuire di circa il 25% (circa 320 T/G).

Abbiamo chiesto qualche chiarimento in merito prima all´Ato 3, dove però nessuno ha saputo darci spiegazioni, poi a Mauro Grassi che è responsabile area ambiente della Regione.

«E’ vero - spiega Grassi - abbiamo l’intenzione di sottrarre questa tipologia di rifiuto dallo smaltimento attraverso l’incenerimento trovando altre modalità. Di qui la possibilità dell’accordo con il Servizio idrico integrato».

Ma allora l’accordo sta per essere firmato?
«L’accordo potrebbe essere firmato anche domani, ma quello che deve essere chiaro è che sarà un accordo per attivare ricerche e sperimentazioni su nuove metodiche e nuove tecnologie per il trattamento dei fanghi. Alla fine della sperimentazione opereremo delle scelte».

Vediamo se abbiamo capito. C’è un’idea di percorso ma passerà ancora un po’ di tempo prima che il sistema possa essere a regime?
«E’ esattamente così».

(nella foto il depuratore di San Colombano)

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