[05/01/2007] Trasporti

Traffico, I Verdi di Livorno: «Blindiamo i centri come in Europa»

LIVORNO. I Verdi di Livorno, come proposito per il 2007, propongono uno spunto di riflessione sulla necessità di evidenziare le iniziative dell’amministrazione comunale che rischiano di complicare i rapporti tra la maggioranza che guida la città e l’opposizione del partito del “Sole che ride”. Lo fanno prendendo spunto da ciò che il sindaco Cosimi ha detto nella conferenza stampa di chiusra del 2006, quando parlò «dell´anomalia di una maggioranza a livello comunale priva dell´apporrto dei Verdi».

Così mettono ´virtualmente´ da parte la questione rigassificatore offshore - sulla quale ritengono praticamente impossibile trovare un accordo - mentre aprono ad un confronto con la maggioranza e il sindaco sulla mobilità urbana.

Una questione che rappresenta per i Verdi «uno dei punti qualificanti di una politica preoccupata dell’ambiente e della qualità della vita». «Recentemente l’Aci di Livorno - ricordano - in controtendenza con le posizioni dell’associazione degli automobilisti a livello nazionale ha lusingato le scelte del sindaco Cosimi aderendo di fatto ad una posizione ‘autocentrica’ che nessun tecnico e nessun amministratore illuminato oggi sosterrebbe».

Una cosa che ai Verdi proprio non va giù e verso la quale ribattono: «Noi pensiamo ai bambini che vanno a piedi da casa a scuola, a biciclette sicure, ad aree pedonali certe come risposta ai recenti tragici incidenti che indicano ancora una volta quanto proprio in area urbana si devono attuare politiche che vanno nella direzione di favorire il TP e tutelare la “mobilità fragile”. «Se andiamo a guardare – proseguono - quale assetto si sono date quelle città d’Europa che hanno, più o meno, le dimensioni di Livorno, scopriamo che quasi tutte hanno deciso, da molti anni, di “blindare” il centro, vietandolo ai veicoli privati a motore. Limoges (F), Reims (F), Friburgo (D), Gottinga (D), Hamm (D), Kassel (D ), Ludwigshafen (D), Osnabruk (D), Bergen (N), Trondheim (N), Breda (NL), Leiden (NL), Lucerna (CH), Oviedo (SP), Aberdeen (UK), Odense (DK), Alborg (Dk), Salisburgo (A) - solo per citarne alcune - hanno realizzato aree radicalmente pedonalizzate molto più ampie di quelle di Livorno e possiamo affermare che in queste città i problemi connessi al traffico veicolare, sia per ciò che concerne inquinamento acustico e atmosferico, sia per frequenza e gravità degli incidenti nel tessuto urbano, sono sensibilmente diminuiti con conseguente innalzamento della qualità della vita».

I Verdi sottolineano inoltre che Livorno ha sì il poche auto come dato statistico rispetto alla popolazione, ma sono molto usate, come dimostrano i dati sul consumo di carburante che vede al primo posto in Italia.

Gli ambientalisti ricordano poi che i primi esempi di interventi finalizzati a dissuadere i cittadini ad entrare con le auto nei centri storici risalgono alla fine degli anni ’70 ed hanno avuto successi strepitosi. Tra questi ricordano le città di Goteborg (S), Brema (D), Nottingham (UK), Besançon (F). La chiusura dei centri storici ai veicoli privati - fatta eccezione per quelli elettrici - è oggi pressoché totale in Germania, Danimarca, Olanda, Francia, Svezia, Austria e Svizzera, paesi ove severe leggi impongono il divieto assoluto di attraversamento del centro cittadino ai mezzi inquinanti.

Infine la questione di Piazza Cavour, che l’amministrazione comunale intende riaprire al traffico, mentre i Verdi sono contrari: «La questione di Piazza Cavour - concludono i Verdi - assume importanza solo perché rappresenta una città con la voglia di sognare, una Livorno diversa, meno congestionata, meno inquinata, più simile alle città europee che abbiamo citato».

Gli ambientalisti si augurano infine che il 2007 possa rappresentare l’anno di un dialogo vero tra la maggioranza e i Verdi.

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