[04/01/2007] Comunicati

Ambiente, le richieste del Parlamento europeo per il 2007

STRASBURGO. Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sul programma legislativo e di lavoro presentato della Commissione per il 2007, alcuni punti riguardano gli impegni dell’Unione Europea in campo ambientale, ecco i più significativi e prioritari:

Per quanto riguarda l’energia sicura, competitiva e sostenibile il Parlamento apprezza la proposta della Commissione di includere la politica energetica europea tra gli obiettivi strategici per il 2007 «sulla base dei principi della sicurezza e della diversificazione d´approvvigionamento, della sostenibilità, dell´efficienza e di una maggiore autonomia energetica» e pensa che una componente fondamentale della politica energetica comune sia da ricercare in un impegno comune sulla «sicurezza fisica delle infrastrutture e alla sicurezza delle forniture» e che il fattore essenziale per la sicurezza degli approvvigionamenti sia la creazione di «un mercato interno dell´elettricità e del gas pienamente operativo, che rafforzi la competitività, la trasparenza e l´efficienza energetica».creando così «un equilibrio fra fonti di approvvigionamento interne ed esterne ed assicurando l´interoperabilità delle reti elettriche nazionali». Il Parlamento chiede alla Commissione «una migliore sinergia tra sviluppo economico, da una parte, e sviluppo/uso di tecnologie ecologiche dall´altra, tenuto conto delle forti complementarità, che rappresentano una fonte potenziale di accresciuta competitività».

Per migliorare la qualità di vita in Europa, ambiente, trasporti e sviluppo sostenibile il Parlamento Ue «sottolinea il ruolo di primo piano svolto dall´Unione europea a livello internazionale per quanto riguarda la considerazione delle questioni ambientali, e concorda sul fatto che nei prossimi anni andrebbero compiuti sforzi per proteggere la biodiversità e far fronte ai cambiamenti climatici, in particolare sviluppando il concetto di "diplomazia verde" e puntando su una politica energetica mirata, incentrata sull´aumento della quota di energie rinnovabili, sul risparmio energetico e sull´efficienza energetica; accoglie con favore, a tale riguardo, il Libro verde sul cambiamento climatico dopo il 2012, che contribuirà a individuare i settori d´intervento». Per riuscire a far questo sarà essenziale un ruolo forte dell’Ue nella definizione delle politiche post-Kyoto e dei nuovi obiettivi.

Ma gli europarlamentari chiedono anche «un migliore coordinamento delle politiche dei trasporti e dell´ambiente, improntato allo sviluppo sostenibile, proponendo obiettivi concreti di riduzione del CO2 per il parco automobilistico totale e integrando i trasporti aerei negli obblighi vincolanti del protocollo di Kyoto» e deplora che «la protezione e la salvaguardia della biodiversità nell´Ue non siano state indicate fra le priorità per il 2007 e incoraggia pertanto ancor più vivamente la Commissione ad assumere un ruolo guida nella battaglia mondiale per contrastare la perdita della biodiversità, assicurando nel contempo la corretta gestione della rete Natura 2000, soprattutto per quanto riguarda le zone marine». Forte l’impegno richiesto «per rendere possibile la creazione di un contesto più favorevole allo sviluppo delle fonti di energia che non comportano emissioni di CO2» sempre più urgente perché «il cambiamento climatico si ripercuote non solo sull´ambiente ma anche sulla salute, ragion per cui chiede alla Commissione di affrontare le nuove minacce e gli effetti a lungo termine»

Per l’agricoltura Parlamento europeo chiede la semplificazione della Politica agricola comunitaria (Pac) e un´unica organizzazione comune di mercato (Ocm) e «attribuisce particolare importanza all´impegno assunto dalla Commissione di riferire in merito al funzionamento del meccanismo di ecocondizionalità; appoggia l´intenzione della Commissione di procedere alla rifusione e alla modernizzazione delle attuali prescrizioni in materia di etichettatura dei mangimi»

Per quanto riguarda la pesca il Parlamento «valuta positivamente la proposta di regolamento volta a intensificare la lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, in particolare in considerazione delle notevoli perdite che tale attività causa alle comunità costiere e ai pescatori che operano nel rispetto della legge» ma deplora «la generale mancanza di iniziativa e di impulso politico nel settore della Pcp, che sarebbero invece necessari per affrontare le nuove sfide, sia all´interno dell´Ue che a livello internazionale».

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