[04/01/2007] Energia

Energia: quanto, come e cosa consumerà l’Europa

BRUXELLES. La Commissione europea ha elaborato diversi scenari riguardanti il futuro energetico dell’Ue che prendono spunto da ipotesi diverse. Il Parlamento ha poi analizzato i due principali: lo “scenario di base 2005” (Bl-04 e successivi aggiornamenti in Bl-05) che delinea le tendenze future partendo dal quadro attuale e dalle politiche energetiche di Ue e Stati membri nel 2004. Lo scenario alti “livelli di efficienza energetica ed energie rinnovabili” (Hleer-04, non aggiornato nel 2005) che imposta le sue previsioni ambientali ed energetiche sulla base della realizzazione di politiche forti sia in materia di efficienza energetica che di energie rinnovabili. Le previsioni si basano sull’Europa a 25, prima dell’ingresso di Romania e Bulgaria, con il loro carico di impianti obsoleti, a cominciare da quelli nucleari.

Nel 2005 il consumo di energia primaria nell´Ue a 25 (lo scenario cambia ulteriormente con l’ingresso degli altri paesi del sud e dell’est Europa) era così diviso: combustibili liquidi (petrolio) 37%; gas naturale 24%, combustibili solidi (principalmente carbone) 18%; energia nucleare 14%; energie rinnovabili 7%.

L’elettricità veniva prodotta per il 31% da energia nucleare, il 29% attraverso l’utilizzo di carbone e lignite, il 20% da gas, il 15% da fonti rinnovabili (compreso l’idroelettrico); il 5% da prodotti petroliferi.

Nello scenario Bl-05 si prevede che nel 2030 la domanda energetica dell’Ue sia superiore del 15% rispetto a quella del 2000, con un aumento dello 0,5 all´anno (inferiore di circa i due terzi rispetto all’incremento mondiale), ma con un aumento del prodotto interno lordo (Pil) del 79%. Questo grazie al miglioramento dell’intensità energetica (rapporto tra consumo di energia e Pil) dell’1,5% all´anno. Lo scenario Hleeer-04 prevede per il 2030 un fabbisogno di energia primaria inferiore del 14,1% rispetto al Bl-04, ma comunque più alta rispetto al 2000.

Il consumo di energia nei settori finali (Bl-05), dovrebbe salire del 25% fino al 2030. A trainare la crescita la domanda di elettricità: nel 2030 nei servizi la domanda di energia dovrebbe essere a + 49% rispetto al 2000; quella per uso domestico dovrebbe aumentare del 29%; per i trasporti del 21%; per l´industria del 19%.

In totale la domanda di energia elettrica dell´Ue aumenterebbe del 43% tra il 2005 e il 2030, con un veloce innalzamento di consumi domestici (+ 62%), terziario (53%) e industria (26%). Nello scenario più virtuoso ed efficiente nel 2030 la domanda di energia calerebbe del 10,9% rispetto alle previsioni di Bl-04.

Per far fronte alle previsioni peggiori l’Ue tra il 2000 e il 2030 dovrebbe aumentare del 51% la sua produzione di energia elettrica. Una quota crescente dovrebbe arrivare da cogenerazione di calore ed elettricità, per la quale si ipotizza circa il 10% in più e che potrebbe arrivare al 24% nel 2030. Ma secondo l’Ue è l’intera struttura di produzione energetica che dovrà cambiare a favore delle fonti di energia rinnovabili e del gas naturale, mentre perdono quota combustibili fossili e nucleare. Lo scenario Hleer-04, prevede nel 2030 un -16% di produzione elettrica totale rispetto allo scenario BL-04, con una diminuzione dei combustibili fossili e del nucleare del 9,3 %.

Anche se nel 2030 i consumi di petrolio in Europa dovrebbero più o meno rimanere ai livelli odierni, questo resterà il combustibile più importante, invece dovrebbe aumentare del 38% la domanda di gas naturale.

Ma i grafici delle previsioni mostrano un’altalena: visti gli elevati prezzi del petrolio e del gas e la progressiva eliminazione del nucleare in alcuni Stati membri, l’uso di combustibili solidi dovrebbe diminuire fino al 2020, per risalire ai livelli attuali nel 2030. Se invece si mettesse in atto lo scenario Hleer-04, il più basso fabbisogno energetico e la promozione delle energie rinnovabili porterebbero alla contrazione della domanda di combustibili fossili, con un -37,5 % rispetto al BL-04.

Anche nello scenario più prudente l’energie rinnovabili aumentano più del doppio di qui al 2030, con un contributo al soddisfacimento dell´aumento della domanda energetica praticamente uguale a quello del gas naturale. Nello scenario virtuoso, le energie rinnovabili hanno un aumento ancora più considerevole: + 43,3 % nel 2030 rispetto ai livelli del Bl-04.

Fino al 2030 il nucleare diminuisce dell’11%, soprattutto per la decisione di importanti Stati membri di uscirne gradualmente e in seguito alla chiusura di centrali con problemi di sicurezza di Stati di recente adesione. Per Hleeer-04, la quota nucleare potrebbe essere ridotta ulteriormente del 19,9 % rispetto alle previsioni di BL-04.

Ma tutti gli sforzi per ottenere energia in Europa non faranno diminuire la dipendenza dell’Ue dalle importazioni che secondo lo scenario peggiore potrebbe aumentare fino ad arrivare al 65 % nel 2030, con un aumento di quasi il 15% rispetto al 2006. L’Ue importerà il 94 % del petrolio, e l’84% del gas naturale (oggi siamo al 50%), aumenteranno anche le importazioni dei combustibili solidi, che raggiungeranno il 59 % nel 2030.

Nello scenario Hleer-04, le importazioni sono più basse del 4-6 %.

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