[03/01/2007] Rifiuti

Patto sui rifiuti, anche D´Angelis e Simonti lo difendono

LIVORNO. Abbiamo chiesto ad altri consiglieri di maggioranza, cosa ne pensano dell’accordo di fine anno sul problema della gestione dei rifiuti della piana fiorentina. In particolare Erasmo D’angelis, presidente della Commissione ambiente della Regione Toscana, Margherita e Virgilio Simonti, vicepresidente della stessa commissione, Ds. Entrambi sono soddisfatti dell’accordo.

Secondo D’Angelis «si è sbloccata finalmente un empasse, perché si continua a parlare di riduzione e aumento di raccolte differenziate e invece nella nostra regione accade esattamente il contrario». «È inutile – aggiunge - scrivere sui documenti begli obiettivi quando nel 2006 abbiamo aumentato i rifiuti urbani del 2% e le raccolte differenziate non hanno raggiunto nemmeno gli obiettivi del decreto Ronchi. Basta parlare di obiettivi non realistici, facciamo i conti con la realtà. Questo è l’ambientalismo maturo e nella nostra regione c’è bisogno dell’impiantistica necessaria per chiudere il ciclo». «Servono – prosegue - tre buoni impianti tipo Case Passerini, per l’intera regione. Quell’accordo indica che non c’è nessun tentativo di business dietro la scelta impiantistica, perché si prevedere di chiudere il ciclo mandando a recupero energetico una quota del 25%».

E come detto su questo punto è d’accorco anche Virgilio Simonti, che spiega: «Il mio giudizio è positivo perché è frutto di un lungo confronto e poi perché quel patto è coerente con gli indirizzi di governo, sia con il Prs sia con il Piano ambientale. La linea è quella di ridurre i rifiuti e di accrescere le capacità di raccolta differenziata, e di ridurre, quasi azzerare il conferimento dei rifiuti in discarica e alla termodistruzione che rappresenta l’anello finale, ineludibile per lo smaltimento dei rifiuti. Termodistruzione che deve essere fatta con tecnologie adeguate a tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente». Per Simonti c’è solo un punto debole: «Per mettere in moto quelle tre leve bisogna trovare risorse e questo. Attualmente è di circa 40-50 milioni di euro l’anno l’investimento per le raccolte differenziate e per un aumento realistico di 4-5 punti ci vogliono circa il 10% in più di fondi».

Altro punto dibattuto è quello dell’Ato unico e anche su questo D’Angelis e Simonti la vedono allo stesso modo: è la direzione giusta da seguire. Così anche sulla superholding che per Simnonti «è coerente con quanto scritto e approvato nei documenti che impegnano la politica della Regione, come il Piano regionale di sviluppo e il piano ambientale». Su questo il consigliere Ds bacchetta Roggiolani: «Gli vorrei ricordare che il patto raggiunto nell’area fiorentina, è assolutamente coerente con quanto previsto per la gestione dei rifiuti negli atti di governo già approvati dalla regione dall’attuale maggioranza, come il Prs». Sulla cui uscita contro il patto aggiunge: «Ci leggo il riprodursi di un distinguo e di distinzioni abbastanza incomprensibili se inquadrati negli atti di governo già approvati».

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