[02/01/2007] Urbanistica

Italia Nostra: «Il Pit della Toscana non tutela il paesaggio»

FIRENZE. Italia Nostra Toscana ha affidato l’esame del Piano di indirizzo territoriale (Pit) che sta definendo la regione Toscana a quattro esperti: Ivano Leonardi, Roberto Mannocci, Guido Orlandini e Valentino Podestà che hanno espresso un giudizio fortemente negativo, un’opinione sul Pit che tutto il consiglio regionale di Italia Nostra condivide. L’Associazione ha consegnato alla giunta regionale un documento fitto di osservazioni che in gran parte riprendono quanto detto nel convegno di Firenze su “villettopoli” e dintorni.

Una critica serrata con proposte di radicale modifica.
Per Italia Nostra il Pit è colpevole di essere "ultraliberista", “neosviluppista”, economicista”, di rattare il territorio come un “bene patrimoniale”, come “un fattore di crescita”. Un giudizio che non lascia scampo alla giunta Martini ed all’assessore Conti colpevoli di voler licenziare un piano definito «micidiale, preoccupante, involutivo e contraddittorio» e «segnato da perfidia».

Secondo Italia Nostra «la regione Toscana sostiene che il Pit è un modo per dar corso al codice del paesaggio. Le cose però, secondo Lolli Ghetti direttore generale regionale della Soprintendenza, non stanno così. Il Pit in realtà è un documento generico (qualcuno dice fatto di chiacchiere), mentre i piani paesaggistici devono essere precisi, e prescrittivi. In assenza di questa carta, elaborata da ministero dei Beni culturali, dell’ambiente e regione in Toscana si rischia di trovarsi di fronte a 285 piani urbanistici comunali».

Per Nicola Caracciolo, presidente di Italia Nostra Toscana, il Pit che la regione sta preparando è «destinato a regolamentare lo sviluppo urbanistico della Toscana: si vorrebbe rendere efficace il governo del territorio sul quale ci sono state tante polemiche negli ultimi mesi. Si pensi allo scandalo di Monticchiello e alle innumerevoli villettopoli che hanno devastato il paesaggio toscano. Il Piano di Indirizzo Territoriale su cui lavora la Giunta Regionale (e del quale già si conoscono le linee essenziali) non tutela in maniera adeguata il paesaggio, né impedisce scempi e devastazioni. Italia Nostra chiede che l’intero progetto venga rivisto. Il Pit non deve essere solo un elenco di buoni consigli e propositi, ma deve contenere norme precise che siano di aiuto e vincolo alle Province e ai Comuni. Il paesaggio è anche responsabilità regionale, come prescrive il Codice dei beni culturali – conclude Caracciolo - Ed è anche, lo stabilisce la Costituzione, interesse dello Stat
o nazionale».

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