[29/12/2006] Rifiuti

Ma sui rifiuti la confusione continua

LIVORNO. Greenreport ha già scritto sulla terza proroga "dell´addio alla discarica". Cioè delle scadenze previste dal Dlgs 13 gennaio 2003, n. 36 (attuazione della direttiva 1999/31/Ce - discariche di rifiuti). In effetti tale proroga, secondo il testo definitivo della finanziaria licenziato dalla Camera, riguarda solo una parte del suddetto decreto. Lasciandone inalterate altre che, se così rimanesse la questione, sono destinate a creare non pochi problemi e altrettanta confusione.

Il comma 184 della finanziaria, infatti, così recita: «Nelle more della completa attuazione delle disposizioni recate dal decreto legislativo 3 aprile 2006 n° 152 (il cosiddetto Testo Unico, ndr) e successive modificazioni:

a) omissis…….

b) omissis………

c) il termine di cui all’art. 17, commi 1,2 e 6 del decreto legislativo 13 gennaio 2003 n° 36 , è fissato al 31 dicembre 2007. Tale proroga non si applica……..ecc…..eccc…

Orbene, è chiarissimo che ciò che viene prorogato al 31 dicembre 2007 è esattamente il termine di cui all’art. 17, commi 1, 2, e 6 e non altro.

Non, ad esempio, ciò che lo stesso decreto n° 36 stabilisce all’art. 6 comma p, che stabilisce che «Non sono ammessi in discarica i seguenti rifiuti: (tra i quali) i rifiuti con PCI (Potere calorifico inferiore) > 13.000 kJ/kg a partire dal 1/1/2007».

E’ assolutamente evidente che quell’articolo e quel comma tendevano a non far avviare a discarica rifiuti che potevano andare a recupero di energia e/o termovalorizzazione. Ma il punto non è questo. Il punto è che se quei rifiuti che hanno quelle caratteristiche non trovano riferimenti in una impiantistica finale dove mai potranno andare?

Non essendosi creata, ad oggi, la condizione per poter essere avviati a termovalorizzazione e non avendone prorogato la scadenza per poter essere avviati a discarica, questi rifiuti dove potranno mai andare?

Ecco un caso dove il comma 1116 della finanziaria che stabilisce investimenti «per il controllo e la tracciabilità dei rifiuti, in funzione della sicurezza nazionale e in rapporto alla esigenza di prevenzione e repressione dei gravi fenomeni di criminalità organizzata nell’ambito dello smaltimento illecito dei rifiuti» rischia di rimanere l’ennesimo atto di onanismo di governo del problema se, a monte, non se ne creano le condizioni.

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