[08/02/2006] Parchi

Parchi Val di Cornia, un valore aggiunto

CAMPIGLIA MARITTIMA (Livorno) - "Codice dei beni culturali e del paesaggio e poteri locali" è il titolo del convegno organizzato dalla provincia di Livorno per venerdì 10 febbraio nel parco archeominerario di San Silvestro, a Campiglia Marittima.

All´organizzazione dell´iniziativa collabora anche la Parchi della Val di Cornia, chiediamo quali sono gli obiettivi di questo convegno al presidente Massimo Zucconi.
«Sarà un´occasione di approfondimento e confronto sul nuovo codice dei beni culturali e sulle politiche locali di tutela. Noi abbiamo valorizzato con i nostri investimenti beni che sono patrimonio statale, abbiamo investito e creato un valore aggiunto. Dal 1998 esiste una convenzione tra ministero dei Beni culturali e Parchi della Val di Cornia per gestire un patrimonio dello Stato».

Possiamo parlare di un esperimento in corso?
«Si un esperimento riuscito e che ha risolto molti problemi. Occorre capire se questo modello è positivo, crediamo di si, visto che lo riconoscono anche Soprintendenza e Ministero. Noi abbiamo pagato un canone allo Stato per valorizzare i suoi beni, credo che sia giunto il tempo di promuovere gli Enti locali che fanno questo, incentivarli in iniziative di salvaguardia e valorizzazione e non "punirli". Il convegno sarà anche l´occasione per capire se esistono spazi di collaborazione per gestire i beni statali. Non è più immaginabile una logica per cui c´è chi si occupa di beni culturali a chi di urbanistica. E´ una separazione assolutamente negativa. Non esiste tutela delle risorse con una brutta urbanistica».

Quali sono le strategie della Parchi della Val di Cornia s.p.a.?
«Vogliamo ampliare ed estendere i beni valorizzati insieme ad investimenti per la tutela integrata, con l´ampliamento di servizi per l´accoglienza del pubblico, con un turismo rispettoso dei beni culturali ed ambientali. Ma occorre anche creare fattori di integrazione di reddito per non far ricadere i costi di gestione sui comuni. Bisogna quindi pensare ad un pacchetto di qualità che integri l´offerta dei Parchi della Val di Cornia con l´offerta turistica del territorio».

E´ stato possibile realizzare i parchi della Val di cornia perchè c´è l´industria o malgrado l´industria?
«Sono sicuramente il frutto della presenza industriale. Certo, non è avvenuto tutto in maniera lineare, a partire dalla Sterpaia, abbiamo dovuto combattere contro le spinte immobiliari, l´abusivismo, le cave. Ma non c´è dubbio che la presenza dell´industria ci ha permesso di resistere meglio a questi appetiti. Per esempio non avremmo potuto espropriare centinaia di ettari ad uso pubblico e probabilmente i territori oggi compresi nella Parchi Val di Cornia avrebbero avuto un diverso sviluppo e sarebbe stato difficile salvaguardarli. Certamente ora bisogna puntare anche al risanamento dell´industria, altrimenti avremmo fatto un passo importante, ma che non basta».

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