[20/12/2006] Consumo

Coesistenza Ogm e biologico, Aiab contro le decisioni Ue

LIVORNO. Il Consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Ue ha dato parere favorevole a un regolamento che prevede la soglia dello 0,9% transgenico anche per l´agricoltura biologica, all’introduzione di questa tolleranza per le coltivazioni ogm si sono opposte Italia, Austria, Grecia, Ungheria e Belgio.

Su questa percentuale di tolleranza si gioca gran parte del futuro e della credibilità dei marchi Bio in Europa ed in Italia, con l’equiparazione della soglia di “inquinamento” da organismi geneticamente modificati identico a quello ritenuto tollerabile per l’agricoltura.

Ma il pericolo è davvero reale? Sentiamo che ne pensa di Andrea Ferrante, presidente dell’associazione italiana per l’agricoltura biologica (Aiab).

«Noi abbiamo già fatto una dichiarazione molto preoccupata di questo primo approccio dei ministri europei dell’agricoltura alla proposta di direttiva. Ci solleva il fatto – dice Ferrante – che l’Italia si è schierata decisamente contro. Nel testo approvato non ci sono solo gli Ogm, ci sono anche altre criticità, ma certamente questa della soglia dello 0,9 anche per il biologico è diventata la cosa più simbolica, e quindi anche più importante, perché appiattisce il biologico sulla coesistenza»

E questo cosa comporta?
«Fino ad oggi il biologico era esente da contaminazioni, aveva un ruolo di argine rispetto alla diffusione degli organismi geneticamente modificati in agricoltura, anche per il principio del chi inquina paga. Cioè, se un agricoltore biologico si riteneva contaminato, e quindi danneggiato, da colture con Ogm realizzate nelle sue vicinanze, poteva chiedere i danni. Se questo viene meno sarà difficile tenere lontani gli Ogm dal bio. Per questo la coalizione “Liberi da Ogm” che comprende 13 regioni italiane, circa 2400 comuni, una quarantina di province e più di 50 comunità montane, ne fa una battaglia di bandiera e non solo per il biologico, ma anche per l’agricoltura tradizionale e per la difesa dei nostri prodotti tipici».

E l’atteggiamento del ministro delle politiche agricole come le è sembrato in questa occasione?
«Le dichiarazioni di De Castro sono incoraggianti. Ha fatto un appello a tutti, associazioni, agricoltori, regioni, forze politiche, perché esprimano una forte critica al regolamento, per premere sul Parlamento europeo con un giudizio condiviso e fortemente negativo»

E questo potrebbe modificare quanto deciso dai ministri dell’agricoltura europei?
«Basterebbe spostare alcuni Paesi, due o tre, per costituire un blocco decisivo e modificare la soglia di tolleranza prevista dalla direttiva ed altre cose non condivisibili. De Castro si è impegnato alla coesistenza zero, mutando anche un atteggiamento che nel passato era sembrato più prudente».

E questo perché, secondo lei?
«In Italia il fronte Ogm free è molto ampio, trasversale tra le forze politiche e riguarda grande parte dell’agricoltura del paese, infatti anche le più grandi associazioni degli agricoltori “tradizionali”, Cia e Coldiretti, sono decisamente contrarie agli Ogm. Le regioni italiane sono in prima fila in questa battaglia, con la Toscana che guida la coalizione delle regioni europee contro gli Ogm ed il Lazio che recentemente ha fatto approvare un documento Ogm free e per il bio non contaminato alle 400 regioni europee. Il ministro delle politiche agricole si muove in questo quadro, cosciente che non possiamo delegare la tutela del nostro biologico e dei prodotti di qualità italiani».

Il Presidente di FederBio Paolo Carnemolla esprime soddisfazione per il rinvio della decisione sulle soglie di contaminazione accidentale da OGM presa oggi dal Consiglio agricolo dell’Unione Europea. «Ancora una volta l’abilità diplomatica del Ministro De Castro è stata determinante per conquistare un rinvio necessario a rivedere, dopo il pronunciamento del Parlamento europeo che avverrà nei prossimi mesi, la pessima proposta della presidenza di turno finlandese che puntava a omologare le soglie di contaminazione da OGM per il biologico a quelle per il convenzionale” ha dichiarato Paolo Carnemolla».

«Il recente pronunciamento del Comitato delle Regioni - ha concluso il Presidente di FederBio - e l’atteggiamento della Germania, che da gennaio avrà la presidenza di turno dell’UE, ci fanno sperare che con questo rinvio sarà possibile giungere ad un ulteriore compromesso in grado di tutelare la distintività delle produzioni biologiche. Non sarà facile ma nel frattempo deve continuare la mobilitazione per demolire i presupposti della coesistenza obbligatoria, vera minaccia per il biologico e per tutta l’agricoltura di qualità».


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