[19/12/2006] Energia

Gli Usa vogliono scommetere sui biocarburanti

ROMA. Entro il 2017 più della metà del carburante necessario alla popolazione Usa dovrà essere derivato dai prodotti agricoli. Questo è l´obiettivo che intende perseguire Collin Peterson, deputato democratico dello stato del Minnesota e presidente della commissione Agricoltura alla Camera, che sta lavorando da tempo al nuovo disegno di legge che dovrebbe segnalare la svolta dell´agricoltura made in Usa.

Le sue parole sembrano quasi uscite da un’elegia di Catullo: «Questo è il momento più interessante che sta vivendo l´agricoltura – dice il deputato Usa - i contadini sono entusiasti, i giovani stanno tornando nelle campagne e i soldi stanno arrivando. L´etanolo derivato dal mais - prosegue Peterson - sta andando per esempio molto bene ed è molto redditizio, così come la costruzione di nuovi impianti va avanti velocemente. Occorre però stabilire i quantitativi che ogni Stato può produrre e verificare chi è in grado di produrre di più a minor costo».

Intanto da Canada arriva una buona notizia sul fronte dell’idrogeno: i ricercatori dell´università di Windsor hanno sviluppato un nuovo materiale per immagazzinare idrogeno a una temperatura vicina a quella ambientale. L´idrogeno doveva finora essere conservato liquido e ad alta pressione, un sistema costoso e ingombrante. I tecnici canadesi, diretti da Douglas W. Stephan, sono invece riusciti a ottenere un materiale costituito da coppie di atomi di boro e fosforo separate da anelli di atomi di carbone, in grado di catturare l´idrogeno gassoso per poi cederlo a temperature intorno ai 100 gradi.

La ricerca è però ancora lontana dal raggiungere un risultato interessante dal punto di vista commerciale: il materiale inventato attualmente può immagazzinare idrogeno solo per lo 0,25% del suo peso, lontano dal 6% indicato dal dipartimento dell´energia Usa.

Torna all'archivio