[19/12/2006] Acqua

Greenpeace: «Su mare e pesca solo chiacchiere dai ministri Ue»

ROMA. Greenpeace è soddisfatta per il no agli Ogm del Consiglio dei ministri europei dell’ambiente, vigile sull’applicazione della nuova legge sulla chimica (Reach) e fortemente contrariata per quello che i ministri europei hanno deciso su mare e pesca.

«I ministri dell´Ambiente hanno capitolato sulla direttiva per la Strategia Marina – si legge in una nota degli ambientalisti - Solo il ministro dell´Ambiente italiano, Alfonso Pecoraro Scanio, si è opposto nettamente a un testo debole e pericoloso che rinuncia a obiettivi e impegni certi. Tra l´altro la direttiva non considera gli impatti della pesca, nonostante l´allarme della comunità scientifica».

I ministri europei non hanno trovato nemmeno l’accordo sull’istituzione di una rete di riserve marine, «nonostante gli impegni precisi già adottati a Johannesburg e alla Convenzione sulla biodiversità», precisa Greenpeace. Per il responsabile della campagna mare di Greenpeace, Alessandro Giannì: «Se i ministri sperano di risolvere la crisi dei mari europei con chiacchiere inutili come questa proposta di direttiva vuol dire che non hanno capito, o fanno finta di non capire, che i mari europei sono in serio pericolo. Ormai stiamo grattando il fondo del barile: pesca, inquinamento, cambiamento climatico e altri impatti stanno mettendo in ginocchio gli ecosistemi marini: servono impegni seri e non fumo negli occhi».

«Fortunatamente, il Parlamento europeo ha mostrato molto più coraggio e lungimiranza – dice Greenpeace - adottando un testo assai migliore di quello approvato dal Consiglio. Greenpeace continuerà ad impegnarsi perché la seconda e definitiva lettura porti ad una direttiva efficace che non nasconda i problemi dietro una cortina di fumo».

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