[18/12/2006] Parchi

In vendita grotta marina di 100mq con resede e spiaggia di 5000 mq

CAPOLIVERI (Livorno). Si può vendere una grotta sul mare? E 5.000 metri di spiaggia possono essere venduti? E un parcheggio sulle dune di un Parco Nazionale? A quanto pare si, almeno a sentire quel che rende noto oggi Legambiente Arcipelago Toscano: «Su “Yahoo Italia casa” e su altri siti di agenzie immobiliari – scrive l’associazione in una nota - sono apparsi annunci che mettono in vendita a Lacona, nel Comune di Capoliveri (isola d’Elba): “una grotta di circa mq 100 con annesso resede di circa mq 150 di sabbia”; un’altra agenzia mette in vendita “circa mq. 5.000 di spiaggia con possibilità di concessione per ombrelloni, sdraio, e pedalò”. Nella vendita è compreso un terreno adibito a parcheggio per auto (circa 300)”, forse si tratta della stessa offerta di vendita di “ disco-bar, ristorante, bazar, 5.000 mq. di spiaggia di proprietà con concessione di ombrelloni-lettini-pedalò, circa 4.500 mq. di parcheggio (300 auto)” ma stavolta viene specificato che “Il tutto posizionato su circa mq. 33.000 di dune”».

E Legambiente ironizza: «la vendita delle spiagge e delle coste sembrava tramontata con la finanza creativa di Tremonti, ma evidentemente a Lacona non se ne sono accorti e ne hanno messo in piedi una casereccia. Inoltre si mettono in vendita 33.000 metri quadri di dune, come se fossero materiale rotabile, cioè un bel pezzo dell’ultimo sistema dunale rimasto nell’Arcipelago toscano, le dune di Lacona che ospitano specie di flora e fauna importantissime, che rappresentano un geosito di grande importanza e che, proprio per questo, sono inserite dal 1996 dentro il parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, ente che deve anche concedere il nulla-osta per qualsiasi progetto ed attività vi si intenda realizzare. Se chi ha il dovere di farlo non interviene, Dopo i condoni degli abusi di “necessità” diventati attività turistiche, gli sfregi di cemento ancora in piedi, le lottizzazioni “inevitabili” degli scorsi, sulle dune di Lacona siamo forse all’atto finale per un ambiente delicatissimo ed alla vendita su internet di un patrimonio di tutti».

Gli ambientalisti si chiedono se il comune di Capoliveri, il parco nazionale e le altre autorità delegate alla salvaguardia ed al controllo delle coste siano al corrente e se tutto questo sia regolare.

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