[15/12/2006] Parchi
ROMA. Sul Tevere, nella sede galleggiante di Marevivo, si tira il bilancio dei tre anni di campagna “reti da ripescare” e si discute delle operazioni da fare nel 2007.
«Il principio ispiratore della campagna – spiega la presidentessa di Marevivo Rosalba Giugni - è la constatazione dei danni ambientali che le reti abbandonate sui fondali producono con il loro abbraccio mortale, sia soffocando ogni forma di vita bentonica, sia continuando a rappresentare un rischio di catture accidentali. I moderni materiali utilizzati per le reti, del resto, sono tali da non poter essere assorbiti dalla natura, rimanendo attivi nel tempo con tutto il loro potenziale di morte e distruzione».
Quella delle reti fantasma è un problema sempre più segnalato da subacquei e pescatori, e in tre anni Marevivo, con l’apporto dei rimorchiatori della società Augustea e delle coopereative di pesca dell’Agci Agrital, ha organizzato operazioni di recupero dai fondali di reti a circuizione, sciabiche, reti da posta, ciancioli, tramagli, nei fondali siciliani di Salina, Milazzo, Lampione e Panarea, con interventi realizzati da squadre di volontari dell’associazione, coadiuvati dai sommozzatori dei Carabinieri e dalla Guardia costiera, anche in aree marine protette.
Marevivo annuncia per il 2007 ulteriori interventi che vedranno protagonisti i fondali della Toscana, del Lazio ed ancora della Sicilia, ed attraverso “Mondo Sommerso”, partner degli ambientalisti nell’operazione “reti da ripescare”, rivolge un appello a tutto il mondo della subacquea perché collabori a questa opera di tutela del nostro mare.