[07/02/2006] Consumo

Pil e benessere non sono la stessa cosa

LIVORNO. Il Pil di un Paese non fotografa necessariamente il sentimento di soddisfazione o di felicità della gente. Lo fa notare l´Ocse nel Rapporto sulle riforme economiche: se è vero infatti che nella classifica sul "sentirsi bene" redatta dall´organizzazione «i cinque paesi con i piu´ bassi segni di benessere sono anche quelli che hanno una piu´ bassa media di reddito pro capite», c´e´ anche l´eccezione, il Messico, certo tra i Paesi non piu´ ricchi, ma che e´ comunque in vetta alla classifica, solo dopo Danimarca, Irlanda e Svizzera.

L´Italia in questa particolare classifica dei Paesi Ocse si colloca solo al diciottesimo posto ma comunque prima di Spagna, Francia e Giappone.

«A parte le entrate - rileva l´Ocse - studi hanno dimostrato che i sentimenti di benessere e felicita´ dipendono dal fatto di avere un lavoro o essere disoccupato, dalla forza dei legami familiari, dalla salute e l´educazione, dalla percezione della qualita´ delle istituzioni».

L´Ocse sottolinea ancora l´importanza del tempo libero per misurare il benessere di un Paese. «E´ un bene ma non e´ venduto sui mercati - fa notare l´organizzazione - e dunque non entra nella contabilita´ nazionale». Se si desse un valore al tempo libero, aggiustando dunque la consistenza del Pil, avremmo primi in classifica i lussemburghesi e i norvegesi. L´Italia si collocherebbe invece al 16/o posto.

Per quanto riguarda la Toscana i dati più recenti sono quelli dell´Irpet e le graduatorie provinciali di benessere pubblicate annualmente dal Sole24ore, che mostrano una netta differenziazione delle posizioni tenute dalle province toscane se queste si osservano tenendo esclusivamente conto del PIL oppure facendo riferimento ad un indicatore sintetico di benessere.

Gli indicatori utilizzati allo scopo, aggregati in un indice sintetico mostrano una graduatoria delle province italiane che rispetto a quella creata utilizzando esclusivamente il prodotto interno lordo vede le province toscane migliorare nettamente la propria posizione.

Rispetto alle altre regioni, la Toscana occupa il 9° posto della graduatoria nazionale in termini di PIL per abitante mentre sale al 2° posto in base all’indice aggregato di benessere. Nel complesso, quasi tutte le provincie toscane migliorano la posizione che hanno in termini di PIL rispetto al resto d´Italia.

Gli aspetti che condizionano il benessere e le condizioni di vita sono molteplici ed assumono un peso (sul benessere) che può essere determinato solo soggettivamente. Descriviamo di seguito tali aspetti indicando la posizione toscana rispetto alle altre regioni.

Il reddito a disposizione per il consumo è sufficientemente elevato collocando la Toscana non solo tra le regioni più ricche d’Italia, ma anche d’Europa. Il reddito medio per abitante è di quasi 16 mila euro annui, contro i circa 14 mila che rappresentano la media nazionale ed i 14,5 mila euro che rappresentano la media europea. Certo la distanza dalle aree più ricche è significativa: in Lombardia il reddito procapite è di 17,5 mila euro ed è tra i più alti d’Europa. L’aspetto più positivo è rappresentato dalla distribuzione del reddito tra le famiglie che rivela in Toscana un equilibrio migliore che altrove: il merito di questa maggiore equiripartizione è dovuto, alla bassa concentrazione dei redditi da capitale ed alla funzione perequativa che viene esercitata al livello dalla Pubblica amministrazione e dalle famiglie.

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