[15/12/2006] Acqua

Il Parlamento europeo approva la direttiva sulla protezione delle acque

BRUXELLES. Il Parlamento europeo ha approvato la relazione di Christa Klass (Ppe/De) e dato così il via libera alla direttiva per prevenire e controllare l´inquinamento delle acque sotterranee, attraverso criteri per valutare il buono stato chimico delle acque sotterranee. La direttiva integra anche le disposizioni per prevenire o limitare le immissioni di inquinanti nelle acque sotterranee e per prevenire il deterioramento dello stato dei corpi idrici sotterranei, una cosa fortemente richiesta dagli eurodeputati che hanno così considerato le acque sotterranee come la riserva di acqua dolce «più delicata» e «una fonte importante dell´approvvigionamento pubblico di acqua potabile in numerose regioni».

Ad esclusione dei nitrati e dei pesticidi, il testo approvato non impone norme uniche europee ma vuole armonizzare i metodi di misura degli inquinanti. Gli Stati membri possono mantenere o introdurre misure di protezione più rigorose. Le norme dovranno essere riviste sei anni dopo l´entrata in vigore della direttiva e, in seguito, ogni sei anni. Gli Stati membri hanno due anni per introdurre la direttiva nella legislazione nazionale.

Un allegato fissa le norme di qualità delle acque sotterranee e i valori soglia per gli inquinanti, i gruppi di inquinanti e gli indicatori di inquinamento che contribuiscono alla caratterizzazione del rischio per corpi o gruppi di corpi idrici sotterranei. L’elenco minimo degli inquinanti comprende anche: arsenico, cadmio, piombo e mercurio. Gli Stati membri dovranno valutare lo stato chimico delle acque sotterranee secondo la procedura definita dalla direttiva ed «individuare tutte le tendenze significative e durature all´aumento delle concentrazioni di inquinanti, gruppi di inquinanti e indicatori di inquinamento rilevate nei corpi o gruppi di corpi idrici sotterranei che sono stati identificati come a rischio e determinare i punti di partenza per le inversioni di tendenza», poi dovranno dove si presentano rischi significati per la qualità degli ecosistemi acquatici o terrestri, per la salute umana o per gli usi dell´ambiente acquatico, «allo scopo di ridurre progressivamente l´inquinamento e di prevenire il deterioramento delle acque sotterranee». Il programma di intervento dovrà comprendere «tutte le misure necessarie a prevenire le immissioni di sostanze pericolose nelle acque sotterranee».

Gli Stati membri dovranno individuare e combattere in particolare le sostanze pericolose come «i composti organoalogenati, organofosforici e organostannici, sostanze e preparati, o i relativi prodotti di decomposizione, di cui è dimostrata la cancerogenicità o mutagenicità, idrocarburi persistenti e sostanze organiche tossiche persistenti e bioaccumulabili, cianuri, nonché delle sostanze appartenenti alle famiglie o ai gruppi di inquinanti come i metalli e relativi composti, l´arsenico e relativi composti, i biocidi e i prodotti fitosanitari, «laddove essi siano ritenuti pericolosi».

A questo elenco il comitato Ue potrà essere aggiunte nuove sostanze, invece per eliminarle sarà necessaria una codecisione con il Parlamento. Dove la protezione delle acque sotterranee richiedesse una modifica degli usi agricoli o forestali con perdita di reddito, la Politica agricola comune prevede già meccanismi di finanziamento per garantire il rispetto degli standard comunitari.

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