[12/12/2006] Comunicati

Anche il Papa ammette: «Sviluppo disumano che distrugge l´ambiente»

LIVORNO. Qualcosa è cambiato? Alla fine di ottobre greenreport aveva posto l’attenzione sul fatto che Papa Benedetto XVI, al convegno ecclesiale di Verona, ribadì l’impegno della Chiesa per la tutela della vita fino all’ultimo istante e per contrastare guerre, terrorismo, fame e sete, senza però fare alcun accenno a un possibile impegno nei confronti del contesto in cui questa maggiore giustizia dovrebbe compiersi, ovvero l’ambiente. Sempre in quei giorni greenreport intervistò il vescovo di Grosseto, Monsignor Agostinelli, che ammise come il mondo cattolico insistesse troppo sulla questione antropologica dimenticando proprio i temi dell´ambiente. A distanza di un mese e mezzo, però, Papa Ratzinger sembra aver cambiato atteggiamento. «La distruzione dell´ambiente, un suo uso improprio o egoistico e l´accaparramento violento delle risorse della terra – ha detto infatti Benedetto XVI nel sul Messaggio per la Pace - generano lacerazioni, conflitti e guerre proprio perché sono il frutto di un concetto disumano di sviluppo».

Il Papa ha parlato anche della corsa alle risorse energetiche: «L´umanità, se ha a cuore la pace, deve tenere sempre più presenti le connessioni esistenti tra l´ecologia naturale, ossia il rispetto della natura, e l´ecologia umana. L´esperienza – è scritto nel messaggio - dimostra che ogni atteggiamento irrispettoso verso l´ambiente reca danni alla convivenza umana, e viceversa».

«In questi anni – prosegue - nuove Nazioni sono entrate con slancio nella produzione industriale, incrementando i bisogni energetici. Ciò sta provocando una corsa alle risorse disponibili che non ha confronti con situazioni precedenti. Nel frattempo in alcune regioni del pianeta si vivono ancora condizioni di grande arretratezza, in cui lo sviluppo e´ praticamente inceppato anche a motivo del rialzo dei prezzi dell´energia. Che ne sara´ di quelle popolazioni? Quale genere di sviluppo o di non-sviluppo sarà loro imposto dalla scarsità di rifornimenti energetici? Quali ingiustizie e antagonismi provocherà la corsa alle fonti di energia? E come reagiranno gli esclusi da questa corsa?».

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