[11/12/2006] Energia

Giovedì in Regione gli stati generali sull´energia toscana

LIVORNO. Stati generali sull’energia in Toscana. Organizzati dalla VI commissione - in collaborazione con l’assessorato all’ambiente e quello alle attività produttive - si terranno giovedì nell’auditorium della Regione Toscana. Il programma verrà divulgato domani, ma quello che già si sa è che in questa occasione l’assessore Marino Artusa presenterà le linee guida del Pier, il Piano di indirizzo energetico regionale.

Proprio del Pier se ne doveva discutere ieri in consiglio, ma la discussione è stata rinviata, sollevando l’ira di Forza Italia. «E’ vergognoso l’ennesimo rinvio della discussione – hanno detto in coro Maurizio Dinelli (capogruppo) e Paolo Marcheschi, membri della commissione Territorio e Ambiente - . La Regione continua a seguire un Piano approvato nel 2000 e scaduto da tre anni, con linee strategiche di politica energetica superate ed un fabbisogno calcolato in base all’esigenze degli anni novanta! La Toscana di Martini è ‘ambientalista’ solo a parole; nei fatti è una regione incapace di pensare, promuovere e realizzare azioni energetiche innovative, in linea con le nuove direttive comunitarie e nazionali e adeguate agli attuali bisogni di energia».

«Da troppi anni l’utilizzo delle fonti rinnovabili e la riduzione della dipendenza dal petrolio e dalle fonti fossili sono solo slogan o argomenti da convegno - continuano gli azzurri Dinelli e Marcheschi – La verità è che la Regione ha poche idee e confuse! Manca una strategia chiara per far fronte all’aumento del fabbisogno energetico (nell’ultimo anno è cresciuto del 10% e le stime per il futuro indicano fino al 2015 una crescita costante), alla forte dipendenza energetica dall’estero pari all’87,7%, rispetto ad una media italiana dell’84,1%, e ad impianti obsoleti e inefficienti».

«Un esempio della confusione della giunta – aggiungono - è la questione del gasdotto Algeria-Piombino. Nei principali documenti di programmazione della Regione (Dpef 2007 e PRS 2006-2010) non è prevista la sua realizzazione! Il progetto è stato inserito successivamente fra gli obiettivi del Pier senza specificare il tracciato, l’utilizzo, lo sfruttamento della risorsa, l’impatto sul mare e sul territorio! Tutto ciò è ancora più grave considerando che è già stata prevista la costruzione di due rigassificatori, il primo al largo della costa di Tirrenia, fra Pisa e Livorno, e il secondo a Rosignano Solvay (per questo impianto c´è solo il parere favorevole del Comitato tecnico regionale al rilascio del nullaosta di fattibilità alla realizzazione, ndr). In materia di energia – concludono Dinelli e Marcheschi - l’unica politica che porta avanti la Regione è quella dell’improvvisazione!».

Accuse dure, alcune delle quali condivise anche da Erasmo D’Angelis, presidente della Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio Regionale, che abbiamo intervistato sulla questione.

«Questo ritardo – comincia D’Angelis – poteva esser effettivamente evitato. Da questo punto di vista è verro quello che dicono i consiglieri di Forza Italia. L’energia doveva essere il motore di questa legislatura, ma così ancora non è stato. La Toscana però ha grandi potenzialità e ritengo che siamo ancora in tempo per porre rimedio a questa situazione».

Perché c’è stato questo ulteriore rinvio?
«Non lo so, forse perché essendo alla fine dell’anno si discute soprattutto di bilancio e finanziaria. Noto anch’io che la giunta se lo poteva però risparmiare. Il Pier è stato approvato a gennaio del 2000 e doveva essere rivisto nel 2003. Tutti possono fare il conto di quanto si sia in ritardo. Per conoscere le linee guida del Piano, comunque, la VI commissione ha organizzato per giovedì, in collaborazione con gli assessorati dell’ambiente e delle attività produttive, gli stati generali sull’energia. L´assessore Artusa spiegherà a che punto siamo».

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