[07/12/2006] Comunicati

Il Praa toscano piace ai sindacati. Parola d´ordine: sviluppo sostenibile

FIRENZE. Il Piano regionale di azione ambientale 2007-2010 (Praa) è stato apprezzato dai vertici regionali Cgil, Cisl e Uil. Lo hanno fatto durante l´incontro con l´assessore regionale all´ambiente Marino Artusa che si è svolto oggi a Palazzo Bastogi. Durante l’incontro è emersa anche l’importante questione della tutela ambientale come occasione di lavoro. Un tema affrontato più volte anche da greenreport.

«Per la prima volta - ha detto Rossano Rossi della Cgil - ci viene riconosciuto un ruolo di soggetti nell´approccio che fa saltare i paletti tra ambiente, lavoro e sviluppo, facendo leva su uno sviluppo sostenibile considerato strutturale. E anche l´elaborazione del piano l´abbiamo vissuta come un momento vero di partecipazione e confronto, che continuerà anche nella fase attuativa».

«La sintonia con i sindacati in tema di pianificazione ambientale è una spinta a continuare nella direzione intrapresa - ha detto l´assessore - L´alleanza con il mondo del lavoro è strategica, perché, come diceva Alexander Langer, l´ambiente ha un futuro solo quando i cittadini capiscono che è nel loro interesse difenderlo. Il Praa, insieme al Piano regionale di sviluppo, vuole ottenere proprio questo risultato: indirizzare l´economia di questa regione e i suoi cittadini verso comportamenti e abitudini che rispettino la salute dell´uomo e la tutela dell´ambiente senza penalizzare lo sviluppo. Ma solo uno sviluppo di qualità, che fa proprie le ragioni dell´ambiente, consente di difendere l´occupazione e la qualità dell´occupazione».

«Se in Toscana - ha proseguito l´assessore Artusa - realizziamo aziende che sono in regola con le norme europee sull´ambiente, ciò vuol dire accrescere le loro possibilità di stare sul mercato. Se non delocalizziamo nei paesi del terzo mondo questo significa innanzi tutto sfruttare un patrimonio di conoscenze radicate nel territorio, perché da sempre si fa la carta a Lucca o il cuoio nell´empolese, ma significa anche non inquinare l´ambiente in qualche angolo del globo dove ci sono meno leggi».

«Nel caso dell´energia - ha sottolineato l´assessore all´ambiente - potremmo spingere per creare un vero e proprio distretto delle energie alternative, con forti possibilità occupazionali qualificate. Anche l´attenzione alle aree critiche, ad esempio nel caso dei tre distretti industriali (tessile-cuoio-carta) più importanti, comporta benefici non solo ambientali, ma anche per il mondo del lavoro. Lo stesso vale per le opere di messa in sicurezza del territorio. E´ evidente la spinta che si potrebbe dare all´economia rendendo cantierabili ad esempio le opere di messa in sicurezza idraulica dell´Arno».

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