[06/12/2006] Rifiuti

Perché il Coreve viene difeso da chi invece dovrebbe criticarlo?

LIVORNO. Essendo un lettore giornaliero, ho assistito tramite Greenreport di qualche giorno fa alla discordia riguardante il riciclo del vetro, fra il dott. Longhi, direttore del Conai ed alcuni personaggi politici toscani, e non posso che esprimermi!

A mio parere ciò che è stato scritto è impensabile, ci deve essere stato un malinteso, forse di mancata chiarezza in merito alle accuse riportate sulla stampa. Il problema del rottame di vetro, proveniente dalla raccolta differenziata è un problema solo italiano, perché solo in Italia non si vuole riconoscere, che tra la raccolta e la vetreria esistono le piattaforme di valorizzazione che trasformano il rifiuto in materia prima. Quindi la qualità dei materiali (rottami di vetro) risulta solo essere un problema commerciale, tra fornitore e cliente.

Se il materiale corrisponde alle caratteristiche richieste, la vetreria lo usa, altrimenti lo contesta, indipendentemente dal modo in cui è stato raccolto. La ns. associazione sta lavorando per unificare i capitolati di accettazione delle vetrerie europee, (quali riciclatori finali per la produzione di bottiglie); cioè facendo in modo che la qualità della materia prima, quale rottami di vetro, al suo arrivo alle vetrerie, sia più omogenea possibile in tutta Europa, senza inficiare sul sistema di raccolta, che interessa solo le vetrerie italiane.

Il sistema di raccolta contestato dalle lobbies delle vetrerie italiane e che risulta essere “sotto processo” in Italia è la raccolta multimateriale, già presente nel nord della Germania, in Francia, Spagna etc. Tale sistema diminuisce i costi di raccolta a carico della collettività e raccoglie, a differenza della raccolta monomateriale, una maggiore quantità di materiali riciclabili, strappandoli cosi alle discariche.

La posizione cosi riportata da un personaggio di rilievo come il direttore del Conai è deleterio per tutta la raccolta differenziata. La posizione delle vetrerie, cosi come sembra sopportata dal Conai, fa pensare molto… Mi sembra strano che il dott. Longhi, essendo il rappresentante delle raccolte differenziate di imballaggi post consumo e ricoprendo la carica di direttore del Conai, si difenda attaccando un sistema di raccolta che funziona, invece di proteggerlo.

Considerando questo contesto non si può attaccare la Revet Spa, azienda ns. associata e prima in Europa. Come sottolineavo, il dott. Longhi non può difendere un sistema anomalo di raccolta differenziata del vetro, riferendosi ad un decreto ormai decaduto, discriminando metà popolazione italiana e che con insindacabile giudizio del Coreve distribuisce contributi ad una sola metà di Italiani.

Dall’entrata in vigore degli accordi Anci/ Conai per il recupero degli imballaggi post consumo, il Coreve (Consorzi Recupero Vetro) a differenza delle altre filiere non ha mai sottoscritto nessun accordo. Quindi deve esserci un errore di interpretazione, perché se fosse vero quello che è stato scritto ci sarebbe da domandarsi: « Perché viene difeso con forza il Consorzio Coreve da chi invece dovrebbe tiragli le orecchie»?

Comunque, in altre circostanze europee ci sarebbero già posizioni dure ma chiarificatrici da politici e ministeriali.

(Leonardo Marchetti è anche amministratore delegato di Revet, ndr)

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