[07/02/2006] Energia

Quando anche i comitati dicono sì

ARCIDOSSO. La prima notizia è che si sono costituiti in comitato ma che non dicono “no” a prescindere. La seconda notizia è che non si fidano di Enel e quindi faranno tutto il possibile per vigilare, come e vere e proprie sentinelle, sulla geotermia amiatina e sul progetto di Enel di costruzione di una nuova centrale geotermica a Bagnore (nella foto l´impianto attuale). Il comitato pro-gerotermia è composto da professionisti e cittadini amiatini che quindi comprendono l’importanza di sfruttare le risorse del sottosuolo, a patto che siano rispettate tutte condizioni di sicurezza per gli abitanti e l’ambiente: l’avvocato Marcello Bianchini, l’ingegner Guido Sirolla, il dottor Francesco Tauro, gli insegnanti Gianna Bianciardi, Laura Colcerasa, Rossano Lazzeroni partono da un presupposto, e cioè che il sottosuolo dell’Amiata non è uguale a quello di Larderello.

«Prima di tutto se si fa un buco sul monte Amiata – spiega Bianchini – si trovano tantissime falde acquifere che danno da bere a buona parte della Regione. E questo è una prima particolarità che ci distingue da Larderello. Il secondo punto è la presenza di metalli e sostanze nocive, come per esempio il mercurio, che verrebbero disperse nell’ambiente dal pennacchio di vapore. Quindi l’Enel non può pensare di usare le stesse procedure che vengono utilizzate a Larderello, dove questi problemi non esistono».

Il comitato ha già incontrato i sindaci di Arcidosso Emilio Landi e di Santa Fiora Renzo Verdi, e con loro vorrebbero andare anche a Firenze da Claudio Martini «perché è la Regione che ha in mano il pallino del gioco, è la regione che deve dare le concessioni. E il nostro comitato – prosegue Bianchini - vuole essere presente in prima persona nell’organismo che dovrà controllare l’operato dell’Enel, di cui, detto per inciso, non mi fido affatto, perché loro pensano prima a incassare e poi a tutto il resto».

Quando a Bianchini si fa notare che il suo comitato è uno dei pochi casi in cui non esiste la parola “no”, la sua risposta è completa: «Non ho mai sopportato i “no” a prescindere. Con questo non voglio dire che non condivido gli ambientalisti che a questo progetto della geotermia si oppongono: hanno sicuramente i loro buoni motivi, perché io sto a poco più di un chilometro dalla centrale e ho visto le piogge acide mangiare le foglie degli alberi, ma non è ammissibile dire no a tutto, no alla geotermia, no all’eolico, no agli inceneritori, no alla Tav… altrimenti non si farà mai nulla, cerchiamo invece di fare le cose e di farle per bene».

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