[04/12/2006] Rifiuti

Cip 6, la discussione entra nel vivo

ROMA. Mentre è in discussione in Parlamento la legge comunitaria – quella che prevede cioè l’aggiornamento della normativa italiana alla legislazione europea ed è proposto ed approvato in Commissione un emendamento volto ad ottenere che gli incentivi alle fonti rinnovabili venissero concessi soltanto a quelle che la stessa Unione Europea definiva come tali, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente e i servizi tecnici (Apat) organizza il 5 dicembre, a Centro Congressi Sol Meliá di Roma un convegno dal titolo “Fonti energetiche rinnovabili. Quali prospettive per i rifiuti, il cdr e le biomasse?”. Il seminario vuole affrontare, dai punti di vista giuridico, tecnico ed economico, il tema della disciplina delle fonti energetiche rinnovabili «con particolare riguardo ai rifiuti, al cdr e alle biomasse, allo scopo di cogliere quali siano le prospettive del settore».

Vero è che quell’emendamento non è passato al vaglio dell’aula della Camera dei Deputati. E che analoghi emendamenti ripresentati in Senato da parte di tutto lo schieramento di maggioranza – Ulivo, Verdi, Autonomie, Udeur, Rifondazione - facenti parte della commissione Ambiente (con la firma tra gli altri di Silvestri, De Petris, Sodano, Ferrante) hanno avuto un simile destino. E che Sodano, Ferrante e De Petris nelle ore in cui si discuteva della Comunitaria in aula si sono adoperati per cercare di convincere il Governo a recedere dalla sua posizione e, per venire incontro a un’osservazione della Commissione Bilancio (che anch’essa aveva dato parere contrario temendo l’apertura di contenziosi con le aziende cui i finanziamenti erano già stati concessi), avevano riformulato l’emendamento cercando di raggiungere almeno un compromesso, pur di portare a casa il risultato. Ma anche in questo caso non c’è stato niente da fare e anche su questo il Governo ha mantenuto la sua posizione contraria, tanto da costringere i firmatari a ritirare gli emendamenti e trasformarli in un ordine del giorno.

Quindi mentre in Parlamento si cerca di dare risposta anche alla raccolta di firme promosse da tutte le associazioni ambientaliste, che gli incentivi alle energie rinnovabili vengano “dispersi” in contributi all’incenerimento dei rifiuti con recupero enrgetico, il governo segue un´altra strada e i propri apparati tecnici cercano di chiarire - come si legge nella nota di presentazione dell’Apat – “se e in quale misura i recenti decreti ministeriali del 2 e 5 maggio 2006, attuativi del Testo unico 152/2006 possano coordinarsi con le più recenti iniziative legislative (ddl Ronchi, ddl Bersani), quali siano i previsti sviluppi del mercato dei certificati verdi, quali le più avanzate tecnologie di recupero energetico dei rifiuti e del CDR di qualità nel contesto della protezione ambientale.”

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