[04/12/2006] Energia

Rinnovabili, in Maremma investito un milione di euro in due anni

RISPESCIA (Grosseto). Si è conclusa ieri al Centro nazionale per lo sviluppo sostenibile la decima assemblea nazionale dei Circoli di Legambiente, una tre giorni in cui oltre 400 tra delegati provenienti dai circoli sparsi in tutte le regioni italiane, si sono confrontati sul palco centrale e nei gruppi di lavoro per discutere le nuove strategie e le sfide che attendono l’ambientalismo.

Angelo Gentili in qualità di padrone di casa, ha sottolineato l’importanza ed il ruolo dell’associazione nella promozione delle energie rinnovabili che negli ultimi due anni di lavoro, grazie alla collaborazione attivata con le Banche di Credito Cooperativo, solo in Maremma ha portato investimenti per un milione di euro. «Se questo esperimento fosse esteso a tutte le realtà territoriali della penisola vi lascio immaginare le potenzialità che potremmo attivare», ha sottolineato Gentili, anche per svegliare qualche animo più legato all’immobilismo che non a cogliere le sfide che nel settore energetico si stanno aprendo.

Gianni Mattioli, uno degli storici fondatori del movimento antinucleare e dell’associazione del cigno è intervenuto sul ruolo della democrazia in una società tecnologica, portando ad esempio come nelle grandi opere, come il Mose o il ponte sullo stretto, il ruolo svolto della ferma opposizione anche da parte di Legambiente sia stato quello di controbilanciare le bugie e/o le omissioni dei tecnici deputati a rilevare l’impatto ambientale di simili opere e ha richiamato la responsabilità che il Consiglio Nazionale dei Lavori Pubblici si assume «quando omette di realizzare studi e ricerche che potrebbero mettere in discussione la validità degli stessi progetti approvati».

Molto atteso l’intervento di Ermete Realacci che ha invitato l’associazione, di cui dall’ultimo congresso è presidente onorario, a diffidare dell’allarmismo che si sta diffondendo: «Urlare al lupo al lupo, generare catastrofismo, come alcuni media stanno facendo ultimamente, non crea consenso e non sempre paga, occorre invece lanciare anche un segnale positivo ed in questo senso mai slogan fu più fortunato del nostro Voler bene all’Italia». E ha sottolineato come un ambientalismo che vuole contare deve avere la capacità di fare scelte scientificamente rigorose e di suscitare al tempo stesso emozioni.

L’assemblea ha applaudito e condiviso particolarmente il passaggio dell’intervento di Realacci quando ha letto una lettera indirizzata alla propria famiglia di un condannato a morte della resistenza, per richiamare ai valori fondanti della democrazia e ha sottolineato che «Come ambientalisti e protagonisti del movimento no global dobbiamo prendere le distanze da coloro che utilizzano le nostre iniziative e manifestazioni per bruciare il tricolore e vilipendere le nostre forze armate, simboli di quei valori che appartengono a tutti e che non possiamo far monopolizzare dalla destra».

I lavori si sono conclusi con l’intervento di Roberto della Seta, Presidente Nazionale di Legambiente che si è soffermato sulla logica Nimby e sui conflitti, ricordando che senza conflitti non può esistere un movimento ambientalista come Legambiente, ma che appiattendosi solo sui conflitti locali, corriamo il rischio di perdere la direzione generale del cambiamento ed essendo il conflitto locale spesso “difesa”, perdiamo anche la spinta al cambiamento.
L’assemblea si è conclusa dando l’appuntamento al popolo di Legambiente, al prossimo anno in occasione dell’ottavo congresso nazionale dell’associazione.

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