[29/11/2006] Parchi

L’Iccat dice no, continua la strage del tonno rosso

ROMA. Gli ambientalisti del Mediterraneo si aspettavano molto dalla riunione della Commissione internazionale per la conservazione del tonno atlantico (Iccat), che dopo due settimane di trattative si è conclusa a Dubrovnik, invece la delegazione dell’Unione Europea non ha accettato il piano di recupero per il tonno rosso e l’Iccat ha così approvato solo misure blande che non garantiscono una protezione efficace: nessuna riduzione nella pesca e chiusure stagionali che escludono il periodo massimo di deposizione delle uova, quando al contrario viene catturata la maggior parte dei pesci adulti. Respinto anche il piano proposto dalla delegazione Usa per tutelare il tonno rosso nell’Atlantico orientale e nel Mediterraneo che teneva conto delle indicazioni della comunità scientifica.

Durissimo il Wwwf che reputa l’Iccat non più in grado di assicurare la conservazione del tonno rosso.
«La decisione presa a Dubrovnik – dice Sergi Tudela, responsabile pesca Wwf per il Mediterraneo - comporta la perdita di credibilità dell’Iccat quale organizzazione di gestione regionale della pesca. E’ uno scandalo senza precedenti, una campana a morto per il tonno rosso del Mediterraneo. Questo è un progetto di distruzione, non di recupero e una presa in giro della comunità scientifica. L’Ue ha tradito i suoi obblighi verso una pesca sostenibile, per favorire gli interessi a breve termine in favore della sua industria del tonno rosso».

Ed il Wwf denuncia che questo è accaduto perché le flotte dell’Ue sono le maggiori responsabili della pesca illegale di tonno rosso nel Mediterraneo.

«Siamo scioccati e delusi da questo risultato disastroso - conclude Paolo Lombardi, direttore del Wwf Mediterraneo - I rappresentanti della pesca dell’UE saranno d’ora in poi i responsabili della distruzione di questa pesca».

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