[28/11/2006] Rifiuti

Risanamento Merse, Lupi: «Bene così». Scheggi: «Fare di più»

GROSSETO. Con la disponibilità della proprietà Eni della miniere di Campiano parte il risanamento ambientale del fiume Merse e dell’ambiente del reticolo fluviale in seguito al riversamento nel fiume dei materiali provenienti dall´attività estrattiva. Una soluzione che vede molto soddisfatti i Verdi Toscani: il capogruppo in regione Toscana Mario Lupi, e Fabio Roggiolani, presidente della commissione Sanità sottolineano che a questo risultato si è giunti «grazie allo sforzo combinato della mobilitazione che subito si formò intorno al Merse inquinato ed a un’idea molto importante e innovativa, quella della sussidiaretà». Nel dare annuncio dell’accordo raggiunto, l’assessore all’ambiente Marino Artusa ha ricordato che già al momento dell’inquinamento, nel 2001, la regione si era subito mossa, con le province di Siena e Grosseto e i comuni di Montieri e Chiusdino, per mettere in atto interventi urgenti per fermare e ridurre l’inquinamento dovuto alle acque tracimate dall’area di si riversavano nel Merse attraverso la realizzazione di un impianto di depurazione nel settembre 2001, che ha permesso di abbattere più del 90% dei metalli pesanti presenti nelle acque.

«Si trattava di un intervento provvisorio e fatto in nome della sussidiaretà. Le istituzioni hanno mostrato – spiegano i due consiglieri Verdi – una coerenza e un coraggio importanti nel contrapporsi all’Eni perseguendo l’obiettivo del risanamento del territorio e delle acque. In questo momento ci vengono in mente tutte quelle Cassandre che sostenevano che l’intervento regionale sarebbe stato a fondo perduto e non in base invece al principio della sussidiaretà. Questa della bonifica del Merse è una grossa vittoria politica, affatto piccola e banale. Tant’è che questa conclusione ci dice di aver individuato un elemento che può essere perseguito anche in altre difficili azioni ambientali. Invitiamo la regione Toscana – concludo Lupi e Reggiolani - ad investire ancora con i poteri sostitutivi della politica di sussidiaretà nelle altre problematiche di grande emergenza ambientale».

Sulla cosa interviene anche il presidente della Provincia Scheggi:
«La lettera d’intenti sottoscritta nei giorni scorsi da Syndial, Regione Toscana, Enti locali e Province di Grosseto e Siena per la bonifica definitiva della miniera di Campiano e del Merse, è senza dubbio un fatto positivo, anche se la causa giudiziaria non è certo ininfluente rispetto al risultato. Questo riconoscimento di responsabilità, però, non esaurisce di per sé la questione più ampia delle bonifiche ambientali e minerarie nella zona delle Colline Metallifere, e delle acque di miniera dei vecchi siti estrattivi.
Per questo ci aspettiamo che la Regione Toscana rilanci con forza la contrattazione con Eni, anche investendo della questione il governo nazionale ed i ministeri competenti, in modo da arrivare ad un piano d’intervento in una logica d’insieme. L’obiettivo è in primo luogo di portare a termine le conferenze dei servizi ancora aperte, e poi di avviare seri approfondimenti sul problema sulle acque di miniera, al fine di restituire al territorio sicurezza ambientale e nuove opportunità di sviluppo».

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