[27/11/2006] Rifiuti

Inquinamento del Merse: l´Eni pagherà milioni per la bonifica

FIRENZE. Vi ricordate la storia del Merse avvelenato? Tutto cominciò nel 2001, quando dalla mineraria dimessa fuoriuscirono delle sostanze (metalli pesanti) che avvelenarono e colorarono le acque del fiume tra Siena e Grosseto, sulle Colline metallifere. Ebbene, dopo cinque anni si è concluso il contenzioso tra la Regione e l’Enichem, la società alla quale la miniera faceva capo.

A pagare per la bonifica del fiume, sarà la Syndial, società del Gruppo Eni che ha assorbito la Società mineraria di Campiano. Quindici milioni di euro che serviranno anche per la bonifica della miniera dismessa. L’azienda rimborserà inoltre, alla Regione Toscana, 6,5 milioni di euro per le spese di commissariamento e di gestione dell’impianto di depurazione sostenute finora, ai quali si aggiungono altri 3,4 milioni di euro in parte già versati alla Regione e in parte al Comune di Montieri. In tutto fanno quasi 10 milioni.

L’impegno, contenuto in una lettera di intenti, è il risultato del confronto tra la Regione, gli enti locali e rappresentanti dell’azienda del gruppo Eni che si è aperto dopo l’avvio del contenzioso giudiziario contro la Syndial e una serie di pronunciamenti a favore della Regione. L’accordo è stato sottoscritto stamani a Palazzo Bastogi dal presidente della Toscana Claudio Martini, dall’assessore all’ambiente Marino Artusa e da Carmine Cuomo, presidente dell’azienda, assieme ai sindaci di Chiusdino e Montieri, al presidente della Provincia di Grosseto e all’assessore all’ambiente della Provincia di Siena.

«L’accordo che firmiamo oggi – ha detto il presidente della Toscana, Claudio Martini – è il primo del genere in Italia e diventa un importante precedente nell’ambito dei contenziosi per inquinamento ambientale in siti post-industriali. Si chiude con questa firma la vertenza aperta nel 2001 e si fissano tutti quegli interventi necessari al completo recupero dell’area».

«La Regione – ha ricordato l’assessore all’ambiente, Marino Artusa – si era mossa subito nel 2001, assieme alle Province di Siena e Grosseto e i comuni di Montieri e Chiusdino, per attuare interventi urgenti in grado di ridurre l’inquinamento dovuto alle acque che fuoriuscivano dalla vecchia miniera. L’impianto di depurazione realizzato nel settembre 2001 ha permesso di abbattere tra il 90 e il 99% la presenza di metalli pesanti contenuti nelle acque, producendo ogni mese 300 tonnellate di fanghi di depurazione con un costo mensile di 100 mila euro. Naturalmente si trattava di un intervento provvisorio. La bonifica definitiva, preceduta da studi approfonditi, sarà realizzata a partire dal prossimo anno e sarà pagata dall’azienda».

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