[27/11/2006] Comunicati

Bombe atomiche a Montecitorio. Blitz di Greenpeace

ROMA. Greenpeace ricorda ai politici italiani che l’atomica è tra noi e lo fa, alla sua maniera clamorosa, mettendo bene in vista 6 riproduzioni a grandezza naturale di testate atomiche B61proprio in piazza Montecitorio, e proprio mentre sta per cominciare a Riga il summit Nato, per chiedere di fermare la proliferazione atomica.

«Nelle basi Nato italiane di Aviano e Ghedi Torre – spiegano gli attivisti di Greenpeace - ci sono 90 testate nucleari di tipo B61 a gravità. In tutta Europa le bombe atomiche parcheggiate nelle varie basi della Nato sono 480. Dei 26 Paesi della Nato solo 6 ospitano armi nucleari, in violazione del Trattato di non proliferazione, mentre altri 4 Paesi, Canada, Grecia, Islanda e Danimarca, hanno smantellato le basi nucleari che avevano nel loro territorio. Ognuna di queste bombe è un potenziale obiettivo: le basi di Aviano e Ghedi Torre sono un bersaglio militare che mette potenzialmente a rischio le popolazioni di una vasta area».

Una presenza inquietante ma che, almeno a stare a quanto rivelato da un recente sondaggio Eurisko, è sconosciuta alla maggioranza degli italiani che sono convinti che sul nostro suolo non ci siano questi ordigni nucleari. «Queste novanta bombe atomiche – dice Greenpeace - perfettamente operative e pronte a essere impiegate per distruggere i laboratori nucleari in Iran, sono un pericolo subdolo e invisibile, a un passo dalle nostre case, dalle nostre cose, dalla nostra vita. Ma gli italiani non lo sanno».


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