[27/11/2006] Comunicati

Quando la smania di informare fagogita la necessità di approfondire

FIRENZE. Stamani nella sala formazione dell´Arpat in via Porpora 22 vengono presentati i dati economici della gestione dei rifiuti in Toscana in questi ultimi 8 anni, nel corso del convegno “La gestione dei rifiuti urbani in Toscana - Osservatorio economico 1998-2004” organizzato da Regione Toscana, Agenzia Regione Recupero Risorse e Cispel.

Appuntamento interessante, se non fosse che venerdì scorso l’assessore all’ambiente Marino Artusa ha indetto una conferenza stampa non per presentare l’evento o una sintesi dei dati, bensì per presentare il complesso dei dati, fornendo ai giornalisti la ricerca completa.

Il primo risultato è quello di aver reso quasi inutile il convegno di oggi, visto si conoscono già i dati e i commenti dei diretti interessati, che sono su tutti i giornali del week end. Dal punto di vista della comunicazione ambientale è interessante anche fare una breve rassegna su come questi dati sono stati letti dalle diverse testate.

Primapagina, quotidiano telematico dell’ufficio stampa della giunta regionale, ignora la parte analitica della notizia e punta tutto su una proposta dello stesso Artusa (vedi greenreport.it di alcuni giorni fa) alla quale peraltro il governo non ha mai dato alcuna risposta: “Rifiuti, una gestione migliore grazie alle risorse della bolletta”.

Anche l’Unità estrapola una notizia dentro la notizia (peraltro già scritta e riscritta) focalizzando tutto sull’allarme relativo all’imminente esaurimento delle grandi discariche toscane (tema più volte rilanciato dagli amministratori per sottolineare l’importanza della riduzione, delle raccolte differenziate e della termovalorizzazione).

Il Giornale della Toscana scava un po’ nei dati e scopre (o forse semplicemente legge) che per la prima volta dal 1998 la raccolta differenziata diminuisce mentre continuano ad aumentare i rifiuti.
L’Ansa titola quasi l’opposto: più rifiuti e più raccolta differenziata (che è altrettanto vero se si considera le percentuali di rd nel 2005 rispetto a quelle del 1998).

Infine greenreport.it, che venerdì ha scelto un titolo piattissimo e dal punto di vista giornalistico assai poco impattante: “Gestione dei rifiuti: dopo 8 anni in Toscana ecco i dati economici”. Piccolo aneddoto: in un primo momento il titolo, che forse rispecchiava anche più fedelmente il contenuto del pezzo, era “Gestione dei rifiuti: dopo 8 anni pochi obiettivi raggiunti”. Scelta che può essere criticabile, ma che è perfettamente in target con la linea di greenreport, che vuole essere un quotidiano di approfondimento ambientale, mai gridato, mai ufficio stampa di qualcuno.

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