[21/11/2006] Urbanistica

Protocollo Cts ambiente e province per il turismo sostenibile

ROMA. Il Cts ambiente e l’Unione delle province Italiane (Upi) ha siglato un protocollo d’intesa per sviluppare una offerta turistica compatibile con l’ambiente che costruisca un nuovo modello di sviluppo dei territori e anche come opportunità di maggiore sviluppo economico.

«La tutela dell’ambiente si realizza attraverso la costruzione di un sistema di sviluppo diverso, a partire dai territori – sostiene Massimo Rossi, Vice Presidente dell’Upi – Se il turismo è, come ormai tutti concordano, la prima vera industria del Paese, allora dobbiamo cominciare ad utilizzarla al meglio, attraverso una programmazione strategica mirata che punti a tenere insieme l’obiettivo dello sviluppo economico con la cultura della qualità dell’offerta e della sostenibilità ambientale».

Sono previste campagne ed iniziative turistiche per contribuire alla conservazione dei paesaggi naturali, agrari e storico culturali; percorsi tematici che valorizzino aree di interesse ambientale, paesaggistico e storico artistico; un marchio di qualità ambientale provinciale per strutture e servizi turistici ed iniziative di qualificazione e formazione degli operatori turistici, per la gestione del turismo sostenibile.

Per Luigi Vedovato, pesidente del Cts il protocollo «è un traguardo di estremo valore in quanto, in via assolutamente originale, individua temi, obiettivi e modalità condivise per il concreto affermarsi di un turismo, quello sostenibile, capace di valorizzare l’eccezionale territorio italiano conservandone, al tempo stesso, il patrimonio sociale, culturale e, ovviamente, naturale” Il protocollo d’intesa, che avrà durata triennale, parte dal presupposto che, considerando urgente la diminuzione dell’impatto delle attività turistiche sugli ambienti naturali, è necessario sensibilizzare il grande pubblico e gli operatori turistici sulla necessità di rendere il turismo compatibile. Per questo – conclude Vedovato - l’accordo prevede l’elaborazione e l’adozione di “linee guida per un turismo rispettoso dell’ambiente” attraverso le quali sia possibile orientare i flussi turistici e renderli rispettosi delle zone più fragili, favorendo anche i processi di destagionalizzazione turistica».

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