[16/11/2006] Rifiuti

Ghelardini (Rea): nel convegno del 24 novembre il punto sul governo dei rifiuti

ROSIGNANO (Livorno). Il 24 novembre il Castello Pasquini ospiterà un importante convegno sulla gestione dei rifiuti, organizzato da Rea spa in collaborazione con l’agenzia di comunicazione ambientale Eco srl. Il titolo dell’evento (inizio ore 9) è "La gestione dei rifiuti e la revisione del testo unico ambientale".

Chiediamo al presidente della Rea Fabio Ghelardini di presentare il convegno che cade proprio nel bel mezzo della revisione del testo unico, del dibattito sulla nuova legge regionale sui servizi pubblici, a ridosso della firma del protocollo per la costituzione di una holding regionale e dell´avvio della revisione del Piano Provinciale. In verità il quadro di riferimento per un´azienda come la vostra appare un po’ mosso. Qual è il giudizio che date sul contesto?

«Noi effettivamente ci presentiamo a questo convegno con l’intento di fare il punto della situazione - dice Ghelardini - Mi rendo conto che la situazione è estremamente fluida e un convegno non potrà certo risolvere il problema, ma ci sono interlocutori di tutto rispetto, sia a livello nazionale che toscano, e vediamo se ci sarà l’opportunità di focalizzare quello che appare come un quadro normativo quantomeno indeterminato».

Qual è l´obiettivo che vi proponete con questo convegno?
«L’obiettivo è appunto quello di fare il punto sulla situazione più che dinamica, visto che per esempio il secondo decreto di revisione sembra slittare e questo creerà diversi problemi per il sistema delle imprese e per gli enti locali. Ma ben sapendo che se queste revisioni non si fossero neppure avviate sarebbe stato molto peggio. L’avvio di una revisione era quindi necessario, ma ora bisogna fare in fretta perché le aziende hanno bisogno di punti di riferimento solidi, perché questo momento di incertezza normativa non consente di sviluppare strategie necessarie, né di pensare a fare sistema per competere sul mercato. Questo sarà ovviamente un altro degli argomenti al centro del convegno».

A proposito, a che punto sono le sinergie annunciate, ormai più di un anno fa, fra le aziende pubbliche della provincia di Livorno?
«Devo dire che questa volontà delle aziende doveva stimolare anche una riflessione a livello di Ato, ma questa riflessione mi pare che cominci a farsi avanti solo ora. E purtroppo credo che il protocollo tra Aamps Asiu e Rea non abbia alcun merito in questa presa di consapevolezza altrimenti sarebbe avvenuto già prima. Le aziende insomma hanno fatto già la loro parte, ora servono gli indirizzi di carattere politico per andare avanti. E sulle politiche dei rifiuti è l’Ato che ha il potere di indirizzare e concretizzare queste scelte».

Come pensate di muovervi all´interno del percorso tracciato della holding?
«Il problema vero è che il mondo ci sta passando sopra, quindi o ci attrezziamo in tempi stretti, oppure dovremo subire scelte che altri faranno. Io sul tema delle aggregazioni sono a affezionato a un concetto: non unicità, ma unitarietà e questo mi sembra che sia espresso anche nella proposta di revisione del decreto del 152 per l’Ato delle acque. E’ un concetto che lascia spazio a un principio fondamentale: quello della partecipazione e della condivisione. In un primo momento servono quindi sinergie per costituire quello che non è in contraddizione con la holding: un nocciolo che sia anche la base per la costituzione delle tre macroaree e che a loro volta non collidono in alcun modo con il principio della holding regionale».

(Nella foto l´impianto di selezione della Rea a Rosignano)

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