[14/11/2006] Energia

Roggiolani sulla holding: «Non siamo stati messi in condizione di capire quale sia il trucco»

FIRENZE. Con il protocollo firmato ieri dai sindaci la holding regionale ha fatto un passo importante pur dovendo scontare le defezioni (momentanee) di qualche comune (e diverse sono state anche le posizioni da parte dalle forze politiche). Il commento dei Verdi toscani arriva per bocca di Fabio Roggiolani (nella foto), che nei giorni scorsi nel corso dell’ultimo congresso italiano del Sole che Ride ha assunto l’incarico di responsabile nazionale della programmazione del partito. «In tutta questa storia della holding il quadro non è per niente chiaro – spiega Roggiolani - i cittadini sembrano espropriati di qualsiasi decisione e non si capisce se stanno tentando la definitiva consegna di tutto in mano all’Eni, o se è la costruzione di una efficace concorrenza all’Eni. I Verdi finora non si erano espressi perché non siamo stati messi in condizione di capire quale sia il trucco».

Qualcosa però dovrete pur dire, anche perché la holding regionale dei servizi pubblici ovviamente non riguarderà solo l’energia. E qualora si concretizzasse in che rapporto starà con la necessaria articolazione fra servizi di diversa natura e articolazione territoriale?
«Infatti il punto è proprio questo: l’idea di una unica holding che fa tutto mi lascia perplesso, si rischia di creare un mostro che tratta acqua, rifiuti, energia facendone solo marmellata. Non vorrei che fosse l’ennesimo carrozzone dei carrozzoni dove la politica diventa piccina. Io personalmente sono per una sana “biodiversità” delle aziende, solo collegate sinergicamente e solo laddove necessario. Già ora succede che il comune fa finta di esprimere il presidente della holding, ma in realtà sono i presidenti delle holding che scelgono chi deve fare il sindaco. Per questo noi Verdi ci teniamo all’esterno della discussione, favorevoli a più soggetti in tutti i settori, escluso ovviamente l’acqua per la quale chiediamo il mantenimento della pubblicizzazione a tutti i livelli. Mentre infatti per l’energia il massimo della liberalizzazione è la soluzione più favorevole ai cittadini, l’esatto contrario avviene per l’acqua».

I tre Ato che si prevedono nel documento preliminare per la nuova legge sui servizi pubblici per la gestione dei rifiuti sono in contraddizione con la holding o possono essere una coerente articolazione?
«Quando si parla di Ato si entra nella sfera dei controlli e riteniamo che gli Ato siano ragionevoli proprio come elemento di controllo delle tariffe. Tre grandi Ato potrebbero quindi essere una scelta giusta ma io in questo caso sarei addirittura per un Ato unico. L’importante è che qualsiasi processo si adotti, si tagli fuori l’Eni altrimenti combiniamo l’ennesimo gran pasticcio».

Nel caso delle tre aree (metropolitana, costa e sud), queste stesse aree dovranno organizzarsi per un gestore unico da selezionare tramite gara?
«Qui torniamo a bomba e alla difficoltà di mettere insieme servizi che tra loro hanno ben poco a che fare, e anche in questo caso bisognerebbe dare tre risposte distinte e anche ulteriormente articolate. Prendiamo per esempio i rifiuti: se sei un incenitorista hai bisogno in effetti del gestore unico, sei invece vuoi essere per il recupero energetico e il riuso hai bisogno di un altro tipo di strumento. A livello energetico come già detto un buon gestore robusto e in grado di contrastare l’Eni sarebbe auspicabile. Infine per l’acqua serve solo un soggetto pubblico».

Un’ultima domanda riguarda i rigassificatori. L’Olt sostiene di partire con i lavori a Livorno già a febbraio…
«Con le chiacchiere se n’è già fatti 36 di rigassificatori. Loro non possono millantare di aver concluso alcunché, perché finché non si esprime la commissione sui grandi rischi, che finalmente dopo tutte le figure barbine fatte dalla Toscana si sta insediando in questi giorni, non iniziano proprio un bel nulla».

Qual è la posizione dei Verdi a livello nazionale? Non mi sembra ci sia una chiusura totale verso i rigassificatori…
«A livello nazionale non siamo contrari al Gnl, però consideriamo complessivamente una idiozia quella dei rigassificatori. I Verdi cioé, e ribadisco che questa è la posizione ufficiale , considerano più utile mantenere il gnl, cioè allo stato liquido, perché l’Italia di gas da mettere nelle reti ne ha già abbastanza».

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