[03/02/2006] Comunicati

«Legge delega da riscrivere»

ROMA. «La legge delega ha terminato l’iter parlamentare. Poi, una volta che sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, si aprirà un’altra stagione: quella dei ricorsi alla Corte costituzionale. Li hanno già preannunciati le Regioni». Fabrizio Vigni (nella foto), deputato Ds della Commissione ambiente della Camera, non cambia il suo giudizio negativo sulla delega ambientale. E promette: «Se vince centrosinistra se ne aprirà un’altra di stagione: quella della riscrittura». «In questo provvedimento – dice Vigni – sono contenuti aspetti devastanti, che disarticolano la legislazione ambientale italiana. Faccio un esempio: sulla difesa del suolo azzerare le autorità di bacino e tutti gli atti di pianificazione entro il 30 aprile senza che siano diventate operative le autorità dei distretti idrografici significa esporre il territorio a situazione ancora più rischiose».
Le modifiche effettuate vengono definite «marginali»: «Sì, e non modificano l’impianto di una legge sbagliata». «Il problema – fa notare Vigni – è che a questa impostazione del governo non è che mancano i numeri. Manca il consenso, perché le critiche non giungono solo dall’opposizione di centrosinistra. Arrivano dalle Regioni: tutte, comprese quelle governate dal centrodestra, ma anche dall’Anci, dall’Upi, ovvero le associazioni di Comuni e Province, e da tutte le organizzazioni delle piccole e medie imprese. Vorrà pur dire qualcosa».

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