[09/11/2006] Parchi

Parco dell’Arcipelago: An chiede l´intervento di Martini

FIRENZE. Come Greenreport aveva supposto, è comincia la battaglia politico/istituzionale intorno alla esclusione di un rappresentante delle amministrazioni comunali elbane di centrodestra dal consiglio direttivo del parco nazionale dell’Arcipelago toscano. Dopo le minacce di conseguenze istituzionali formulate dall’onorevole Francesco Bosi (Udc) e la lettera dei sindaci di Marciana Marina, Porto Azzurro e Rio Marina ai presidenti di regione e provincia di Livorno per chiedere un intervento per ristabilire quello che viene considerato un diritto violato della minoranza, è la volta del gruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio regionale indirizza un’interrogazione presidente Claudio Martini e ricorda che «nell’assemblea dei rappresentanti dei 15 Enti territoriali, tra cui la Regione Toscana – scrivono i Consiglieri di An, convocati per eleggere cinque membri del consiglio direttivo del parco nazionale dell’Arcipelago toscano come a voi certamente noto si è verificato che, grazie ad un palesemente pianificato atteggiamento e giostrando abilmente le preferenze su scheda segreta con voto limitato, la maggioranza di questi enti, riconducibili allo schieramento di centro sinistra ha ottenuto per sé tutti i membri da eleggere».

Per An si tratta di un’operazione pianificata con dolo per escludere «un rappresentante della minoranza di centrodestra (Ruggero Barbetti, ex commissario per 4 anni del parco ed esponente proprio di An, n.d.r.) è un atto grave in quanto inficia il sempre rispettato principio di consentire almeno una presenza di minoranza non solo a garanzia di controllo e trasparenza, ma anche per salvaguardare l’effettiva rappresentatività dell’organo da eleggere, e va in deroga al principio previsto dalla legge 394 con il voto limitato».

Poi i consiglieri di destra ricostruiscono la votazione in Comunità del parco e parlano di atteggiamenti arroganti del centrosinistra con la «pretesa di sindacare, unilateralmente e senza diritto di reciprocità, sul nominativo del rappresentante del centro destra, al punto da voler rendere palese un voto segreto, tutelato dalla legge. Le stesse dichiarazioni rilasciate successivamente alla votazione dal sindaco di Portoferraio e dal presidente della Comunità montana dell’Elba sono testimonianza di un atteggiamento politico ben poco responsabile, e che denota un’idea proprietaria delle istituzioni, e che evidenzia come la maggioranza abbia di fatto posto un veto su alcuni nominativi graditi alla minoranza». Quindi An invita chiede a Martini «se la regione Toscana, nel suo ruolo di coordinamento istituzionale, non intenda avviare un’iniziativa chiarificatrice che ripristini quanto dovuto alle amministrazioni di centrodestra presenti nel territorio del Parco dell’Arcipelago le quali, democraticamente elette, rappresentano un quarto della popolazioni di tale territorio». An più o meno chiede una sconfessione che riguarderebbe anche l’operato dell’assessore all’ambiente Marino Artusa che ha partecipato al voto. Infatti gli esponenti di An chiedono «perché tale atteggiamento di tutela non sia emerso durante il corso dell’assemblea» e «quali iniziative intenda intraprendere la regione Toscana al fine di evitare un turbamento nei rapporti fra le amministrazioni locali e gli Enti comprensoriali, in una realtà contraddistinta da problemi economici e sociali, nella quale è richiesta una intensa e solidale cooperazione, volta all’interesse delle popolazioni amministrate tutte».

Sulla questione interviene anche il presidente della Comunità Montana Danilo Alessi:
«Ribadisco la mia soddisfazione istituzionale perché un Ente importante come il Parco Nazionale, bloccato da anni di commissariamento improduttivo voluto dal Ministro di An e condiviso con il silenzio dai partiti del centrodestra elbano, ha finalmente un direttivo rappresentativo del territorio.
Vi sono quindi le condizioni per un rilancio dell’ azione di un Ente che potrà così contribuire non poco alla qualità della nostra azienda principale che si chiama turismo .
Sono lieto di questo, non del fatto che il centrodestra elbano non possa dare il proprio contributo negli organi del Parco o svolgere una legittima funzione di controllo».

«Il centrodestra - prosegue - sapeva che la riproposizione del Commissario Barbetti, per il ruolo avuto, non certo per la persona, era vissuta dalla stragrande maggioranza degli altri Enti come una provocazione. C’ è stato un braccio di ferro che ha prodotto questo risultato, per me ( a differenza dei critici di oggi che ieri non hanno aperto bocca sul ‘democratico’ commissario ) non soddisfacente dal punto di vista dei rapporti istituzionali e lo dico tranquillamente.
A questo punto il problema da istituzionale è diventato politico e quindi forse sarebbe utile se le forze politiche si parlassero».

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