[08/11/2006] Consumo

Ogm, un manifesto italiano per difendere l´agricoltura

ROMA. I valori dell´agricoltura e dell´agroalimentare italiano sono stati fissati nel manifesto promosso dal Consiglio dei diritti genetici di Mario Capanna e sottoscritto da 18 organizzazioni, rappresentanti del mondo agricolo, di quello ambientalista, dell´artigianato, della grande distribuzione, dei consumatori e della scienza.

No agli Ogm, difesa delle tradizioni, delle biodiversità, della cultura e del territorio, sono le parole chiave del manifesto, presentato ieri a Roma.

L’agricoltura, secondo il manifesto assume una nuova, decisiva centralità, non più un settore relegato soltanto al fabbisogno alimentare, ma un vero determinante per la qualità della vita e la serenità delle persone.

Nello scenario che caratterizza il mondo agricolo nel nostro paese, secondo il manifesto, se l’Italia accettasse di misurarsi con gli standard di competitività imposti dall´attuale globalizzazione avrebbe di fronte la sola prospettiva del sottosviluppo e dell´emarginazione.

Facendo leva con decisione sulle peculiarità originali della nostre produzioni agroalimentari e quindi esaltando i tratti della tipicità, della tracciabilità, della genuinità, dei legami inscindibili tra territorio, storia e cultura l´Italia, a detta del manifesto, sarebbe invece nelle condizioni non solo di crescere, ma anche di dare un contributo creativo, specifico e ineguagliabile, verso quella globalizzazione multipolare, multiculturale, multiproduttiva e democratica, che è necessaria al mondo. In uno scenario di questo tipo, al di là di ogni altra considerazione in merito ai diritti di brevetto e alla innocuità per la salute e l´ambiente, gli Ogm sono infatti inaccettabili, perché economicamente non convenienti.

E lo sono ancora di più in un territorio come quello dell’Italia, costituito per il 76,8 per cento da aree collinari e montane e per più dell´80 per cento da aree rurali, dove l´agricoltura, contribuisce a determinare le caratteristiche sociali, ambientali e paesaggistiche. Stanno qui le ragioni di fondo - strutturali, culturali e strategiche - che rendono gli Ogm incompatibili con la nostra agricoltura.

Se già è discutibile in sé il principio di coesistenza tra agricoltura biologica, convenzionale e ogm, applicato alle caratteristiche del nostro territorio appare ancora meno plausibile. Abbiamo posto questa domanda a Francesco Ferrante, direttore nazionale di Legambiente, una delle 18 associazioni che hanno sottoscritto il Manifesto.

«La coesistenza è assolutamente impensabile in un territorio come il nostro, è scientificamente improponibile e politicamente intollerabile».

Ma come è orientato il nostro Governo rispetto a quanto previsto in Europa, che intende fissare la soglia di tolleranza dello 0,9% nelle colture biologiche?
«Le cose sembrano mettersi positivamente. Oggi è in corso un assemblea della coalizione Liberi da ogm, di cui fa aprte anche Legambiente, proprio per chiedere quale posizione intende prendere il nostro Governo. E’ positivo che il ministro de Castro si sia dichiarato favorevole alla nostra posizione di tolleranza zero nelle coltivazioni biologiche e anche Tampieri nella stessa occasione ha parlato in maniera chiara contro la coesistenza».

La Regione Toscana si è dichiarata pronta alla moratoria in questo senso.
«Sì, ho letto di questa importante decisione e sono ormai molte regioni, ultimo il Lazio nella settimana scorsa, che si sono pronunciate in tal senso.
Del resto le recenti analisi sulla posizione dei cittadini europei indicano che il 75% è contrario. Mi auguro quindi che l’Europa ci ripensi».

I firmatari del manifesto: Paolo BEDONI, Presidente COLDIRETTI; Andrea BERTOLDI, Presidente ASSOBIO; Roberto BORDESE, Presidente SLOW FOOD ITALIA; Mario CAPANNA; Presidente CONSIGLIO DIRITTI GENETICI; Michele CANDOTTI, Segretario Generale WWF; Roberto DELLA SETA, Presidente LEGAMBIENTE; Andrea FERRANTE, Presidente AIAB; Giorgio GUERRINI, Presidente CONFARTIGIANATO; Ernesto LANDI, Presidente ORDINE DEI BIOLOGI; Elio LANNUTTI, Presidente ADUSBEF; Sandro MOSCARDI, Presidente CNA ALIMENTARE; Andrea OLIVERO, Presidente ACLI; Giuseppe POLITI, Presidente CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI; Guido POLLICE, Presidente VAS; Mario PRESTAMBURGO, Presidente SOCIETÀ DI ECONOMIA AGRARIA; Carlo RIENZI, Presidente CODACONS; Vincenzo TASSINARI, Presidente COOP-ITALIA; Rosario TREFILETTI, Presidente FEDERCONSUMATORI

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