[06/11/2006] Comunicati

Cosimi sulla holding toscana: «Occorre un progetto industriale vero»

LIVORNO. Il 13 novembre i sindaci toscani dovrebbero firmare il protocollo d’intesa che segnerà l’avvio concreto del processo di costituzione della holding finanziaria regionale dei servizi pubblici locali. Dovrebbero, perché come ha ammesso il sindaco di Firenze Leonardo Domenici problemi ci sono come ci sono tante situazioni diverse, e infine perché qualche comune potrebbe aver già fatto scelte non troppo in sintonia con questa prospettiva.

Un piano verso la holding che sembra in effetti viaggiare sullo stesso binario di quello individuato dal documento preliminare alla legge sui servizi pubblici elaborata dall’assessore regionale Agostino Fragai e con i recenti richiami espliciti alla vicina Emilia Romagna da parte del segretario toscano dei Ds Manciulli.

Tre prospettive quindi che potrebbero non confliggere, e anzi coniugarsi in una holding finanziaria unica che controlli tre macro aree ciascuna con un grande soggetto di gestione (Toscana centrale, Toscana Sud e Toscana costa).

In questo scenario così complicato e lento in cui si gioca la partita dei servizi pubblici, la costa, che amministrativamente comprende le province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno, non sembra muoversi troppo. Forse potrebbero annidarsi qui le criticità a cui allude Domenici? Qualcuno potrebbe obiettare che in realtà il sindaco di Pisa Paolo Fontanelli si è subito messo al fianco di Domenici nell’iniziativa dei sindaci, rivendicandone la comune paternità, ma anche questo potrebbe essere un segnale non indifferente per l’area costiera toscana, nella quale è difficile ad oggi leggere solidi soggetti in grado di diventare punti di riferimento.

«Intanto l’iniziativa non è né di Domenici né di Fontanelli bensì di tutti i comuni toscani – puntualizza subito il primo cittadino di Livorno Alessandro Cosimi (nelal foto) – ed è dettata dalla necessità di salvaguardare la nostra realtà di fronte alle dimensioni del mercato europeo».

«Sono assolutamente favorevole a cercare soluzioni per trovare ambiti più vasti – prosegue Cosimi - e credo che questa sia la strada giusta: ad oggi c’è uno studio di quella che è la situazione esistente e ci sono tutti gli elementi per superare questa realtà molto variegata in una holding regionale». Anche per il sindaco di Livorno quindi nessuna “concorrenza” tra sindaci e regione alle prese con la legge sui servizi pubblici: «Sono soluzioni concomitanti – spiega - ma il punto vero da cui partire è che ci sia un progetto industriale vero, altrimenti non arriveremo a nulla».

Un’ultima annotazione, non di poco conto, è la questione posta dalla capogruppo di Rifondazione in consiglio regionale, Monica Sgherri: tra i problemi che ancora impediscono la costruzione dell´Unione anche in Toscana c´è proprio la questione della nuova legge sui servizi pubblici. In che senso? Lo vedremo.

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