[30/10/2006] Consumo

Sinistra ecologista chiede di invertire la rotta (finché si può)

L’allarme di Sinistra Ecologista: «Rivedere i modelli di sviluppo e l’utilizzo delle risorse» «Non abbiamo più tempo, va salvato il pianeta dall’autodistruzione». Inquinamento, desertificazione, effetto serra, risorse naturali in via di estinzione entro il 2050.
Gli allarmi lanciati dagli scienziati di tutto il mondo si moltiplicano e ora si arricchiscono anche delle previsioni elaborate dagli economisti. Un punto su cui si sofferma a riflettere anche Sinistra ecologista, tricordando che «l’aumento della temperatura dovuto all’effetto serra potrebbe giungere entro vent’anni ad un punto irreversibile, con effetti sempre più incontrollabili – si legge in una nota - e il tempo a disposizione per invertire la tendenza è sempre meno. Mentre all’orizzonte si profila ormai la necessità di una transizione dall’era del petrolio a nuove forme di produzione di energia, sia perché andiamo verso il progressivo esaurimento dei combustibili fossili che per la necessità di contrastare i cambiamenti climatici. Sarà un passaggio d’epoca tutt’altro che semplice».

L’aspirazione al benessere da parte dei Paesi sosttosviluppati e di quelli asiatici, le cui economie stanno crescendo ad un ritmo impetuoso, è secondo la Sinistra ecologista più che legittima. «Ma il nostro modello di sviluppo non è replicabile su scala planetaria - spiegano - O si trova il modo di usare in modo più razionale le risorse naturali superando le terribili disuguaglianze tra i paesi ricchi e quelli poveri (con nuovi modelli di sviluppo, diversi stili di vita, nuove tecnologie, forme di governo democratico del mondo) oppure il mondo diventerà sempre più invivibile».

«Anche nel nostro paese – conclude la nota della formazione politica ambientalista – si avvertono sempre più gli effetti di mutamenti climatici che incideranno sulla qualità della vita delle generazioni future. Ci stiamo finalmente rendendo conto che mettendo a repentaglio i fragili equilibri ambientali si compromette anche la stabilità economica e sociale dell’intero pianeta. Non c’è più tempo da perdere. La sfida di orientare la civiltà umana verso forme di sviluppo ecologicamente sostenibili è la sfida più grande che sta davanti a noi».

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