[25/10/2006] Aria

La Fiat prima in classifica: le sue auto emettono meno CO2

ROMA. La notizia a molti sembrerà sorprendente ma il network europeo Transport & Environment (T&E), che riunisce le associazioni per il trasporto sostenibile, mette al primo posto la Fiat, tra le 20 marche automobilistiche mondiali presenti sul mercato europeo, nello studio sul rispetto degli obiettivi di emissione di anidride carbonica concordati dai costruttori con l’Unione Europea nel 1998.

La Fiat ha migliorato progressivamente la propria posizione, e da terza che era ha guadagnando la vetta della classifica, con 139 gCO2/km, unica casa automobilistica a portarsi al di sotto dell’obiettivo comune dei 140 gCO2/km, con 3 anni di anticipo sulla tempistica prevista.

Lo studio è stato commissionato da T&E allo IEEP (Institute for European Environmental Policy) di Londra, che ha analizzato le emissioni di CO2 a partire dai dati di vendita 1997-2005 dei modelli dei singoli marchi, forniti da R.L. Polk Marketing Systems GmbH, la principale fonte di dati utilizzata dall’industria automobilistica.

Per Rosa Filippini, Presidente di Amici della Terra, questa è la dimostrazione che «i tempi sono maturi per introdurre un mercato comunitario delle emissioni di CO2 delle auto, al fine di promuovere il raggiungimento dell’obiettivo ambientale nel pieno rispetto dei principi di libero mercato, ma che la strada degli accordi volontari è inadeguata».

Secondo gli Amici della Terra, «l’obiettivo inizialmente posto dall’Unione Europea dei 120 g.CO2/km entro il 2010 era realistico e sarebbe tuttora raggiungibile: l’esempio della Fiat è emblematico. Tuttavia, siccome il sistema è di tipo volontario e non esiste alcun meccanismo sanzionatorio delle non conformità né alcun sistema di bonus/malus che stimoli tutti i produttori a investire nell’innovazione ambientale, il miglioramento complessivo del settore automobilistico è del tutto insufficiente anche rispetto al ben più blando obiettivo dei 140 g.CO2/km volontariamente sottoscritto dall’industria».

Con questi dati, se fosse in vigore anche per le auto europeo un mercato delle emissioni, la Fiat sarebbe l’unica a poter vendere alle altre case automobilistiche crediti di emissione per 25 milioni di tonnellate, ben 517 milioni di euro al prezzo medio della CO2 nel 2005.
Gli Amici della Terra chiedono «alla Fiat di identificare nell’obiettivo della CO2 un elemento centrale della propria politica industriale e al governo italiano di assumere una posizione proattiva in sede europea, coerente con gli interessi di uno sviluppo durevole e sostenibile del Paese».

Nella foto: la classifica

Torna all'archivio