[19/10/2006] Urbanistica

Legambiente a Grosseto: «Fermiamo il cantiere»

GROSSETO. Presentata questa mattina in una conferenza stampa la campagna «Fermiamo il cantiere» che Legambiente ha in atto contro le edificazioni selvagge sul litorale della provincia di Grosseto. In particolare l’associazione ambientalista si è soffermata sulla frazione di Marina di Grosseto, su cui Legambiente chiede con forza all’attuale amministrazione comunale che vengano sospesi tutti gli interventi ancora non realizzati del cosiddetto «Comparto C1».

Ma le principali attenzioni degli ambientalisti ricadono sul Piano di Recupero delle Ex Colonie di Marina di Grosseto, che per volumetrie previste (65.000metricubi), l’impatto ambientale prodotto e non ultimi gli aspetti socio-politici, sono da considerarsi un vero e proprio «ecomostro».

Lo schema di convenzione per l’esecuzione del progetto di recupero delle ex colonie di Marina, è stato avviato grazie a una delibera approvata, quale ultimo atto di governo il giorno prima delle elezioni, dall’allora giunta guidata da Bellettini.. Affidando alla Riva di Marina srl, proprietaria delle ecolonie “Saragat” e “Bodoni” l’esecuzione complessiva del progetto che comprende anche la “San Rocco”, di proprietà comunale e vincolata quale bene monumentale (e con destinazione d’uso scolastica).

Di conseguenza si sono sbloccate le pratiche edilizie ed in particolare la denuncia di inizio attività con cui i privati hanno comunicato “l’allestimento cantiere per demolizione ex colonie e realizzazione di Legambiente, oltre a contestare alcuni aspetti tecnici (passaggio da tre a sei piani sopraelevati, passaggio da 1 a 10 metri di interramento) e di natura procedurale, evidenzia anche l’impatto ambientale che questo intervento comporterebbe: in particolare il problema dell’approvigionamento idrico in una area storicamente carente da questo punto di vista, il problema idrogeologico e paesaggistico. Inoltre evidenzia che nel progetto approvato non si è nemmeno posto il problema dell’approviggionamento energetico per la climatizzazione della struttura destina a residenze turistico-alberghiere, dato che a Marina di Grosseto non è ancor stata completata nemmeno la rete di metanizzazione.

Ma viene rilevato inoltre anche un aspetto non condivisibile sotto il profilo politico-sociale dell’intervento: la colonia San Rocco era infatti sede della scuola turistico alberghiera che dovrebbe essere ricostruita su un terreno ancora da acquisire a spese della società privata per cui è previsto, in convenzione, il riconoscimento della cifra irrisoria di 4 euro al metroquadro, individuato in una area del capoluogo dove i prezzi di mercato sono assai più alti, oltre al fatto che il comune dovrà accollarsi il 50% delle spese di edificazione.

Per tutte queste ragioni Legambiente chiede alla nuova amministrazione Comunale un atto di coraggio istituzionale: di sospendere quindi i lavori, verificare con la necessaria attenzione la legittimità del procedimento amministrativo della passata amministrazione, rivedere le scelte urbanistiche al fine di perseguire l’interesse pubblico cui tali edifici storicamente hanno svolto e che ancora oggi possono adempiere compatibilmente con la valenza ambientale del territorio che le ospita.

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