[19/10/2006] Energia

Lo scippo dei biocarburanti italiani

ROMA – Sta facendo arrabbiare gli agricoltori la circolare dell’Agenzia delle dogane che svincola l’assegnazione di vantaggii fiscali per i biocarburanti, dall’obbligo, fissato dalla precedente legge finanziaria, di stipulare contratti di filiera in Italia per un limite di 20mila tonnellate di biodiesel.

Per Coldiretti «è in atto un vero e proprio “scippo” delle agevolazioni fiscali destinate a biocarburanti made in italy ottenuti dalle coltivazioni agricole nazionali, a vantaggio di produzioni importate dall’estero che vanificano di fatto l’impatto ambientale positivo per l’inquinamento, a causa dei lunghi trasporti».

Così non si potrà coltivare in Italia una superficie di oltre 20mila ettari di girasole o colza per produrre biocarburanti che dovranno così essere importati dove sono ottenuti sopratutto da olio di palma, una coltura con notevole impatto ambientale e legata alla deforestazione ai frequenti e giganteschi incendi che colpiscono il sud-est asiatico.

«Ai danni per l’ambiente, il paesaggio e l’agricoltura nazionale - sottolinea la Coldiretti - si aggiungono quelli determinati dal consumo di energia per il trasporto e l’inquinamento provocato dall’importazione. Nel caso dell’importazione dei biocombustibili di origine malese il chilometraggio percorso con la nave è di circa 6mila chilometri con un consumo energetico che corrisponde al 6,5 per cento dell’energia contenuta nei prodotti trasportati».

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