[19/10/2006] Rifiuti

Servizi pubblici, per Di Rocca (Aamps) l´urgenza è risolvere i problemi di oggi

LIVORNO. Il 35,72% dei rifiuti prodotti lo scorso a Livorno è stato raccolto in modo differenziato da Aamps, che rilancerà nei prossimi mesi una serie di iniziative volte a far salire la percentuale (distribuzione gratuita di sacchetti e biopattumiere per gli organici, una raccolta porta a porta per le 450 imprese che insistono nell’area industriale del Picchianti, compostiere gratuite per chi ha un giardino, potenziamento della raccolta di falci e potature, campagne di sensibilizzazione...).

Insomma l’Aamps ci prova. Noi intanto chiediamo al presidente Filippo di Rocca (nella foto) dove vanno a finire esattamente le diverse tipologie dei rifiuti raccolti, che nel 2005 sono stati 32mila tonnellate.
«Tutta la nostra raccolta differenziata viene avviata alle filiere del recupero. Quindi l’umido va a Montespoertoli, il multimateriale, cioè vetro, allumino e plastica va alla Revet di Pontedera-Empoli e la carta viene portata a Livorno da Lonzi».

Dal punto di vista impiantisco qual è la situazione?
«Il termovalorizzatore del Picchianti raccoglie buona parte dei rifuti non intercettati dalla differenziata. Abbiamo recentemente approvato il progetto per la realizzazione della terza linea dell’impianto e attendiamo la valutazione e una decisione in tal senso del nostro socio, mentre stiamo valutando l’opportunità di realizzare un impianto di compostaggio nel nostro territorio comunale».

Per quanto riguarda i servizi pubblici è in corso in Toscanaa un dibattito piuttosto importante: c’è il documento preliminare alla legge sui servizi pubblici elaborato dall’assessore Agostino Fragai e c’è l’iniziativa dei sindaci, che stanno lavorando per la costituzione di un’unica holding finanziaria regionale. Lei cosa ne pensa?
«Prima di tutto permettetemi un accenno polemico: l’urgenza è quella di risolvere i problemi che ci troviamo davanti ora, non fra anni. E per questo ritengo che non sia possibile fissare un modo rigido e normativo per un settore che comunque ha un mercato. Pensare di risolvere la gestione del ciclo dei rifiuti con una legge mi sembra poco realistico perché i nostri territori hanno storie diverse. Se invece si pensa a macroaree che si coordinano, allora lo scenario è un po’ più attuabile, quindi tra le due ipotesi opto per quella di Fragai in quanto è più elastica, anche se riconosco che l’aggregazione in un´unica società porterebbe benefici enormi come avvenuto in Emilia Romagna».

Qualunque sia la scelta finale, la provincia di Livorno con le sue quattro aziende diverse avrà molto da lavorare…
«L’abbiamo già detto e lo ripetiamo: l’aggregazione tra le aziende livornesi resta sicuramente il primo e il più importante obiettivo».

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