[18/10/2006] Rifiuti

Nuovo testo unico degli enti locali: acqua e rifiuti alle Province

FIRENZE. Il 20 ottobre il governo presenterà agli enti locali il nuovo codice per le autonomie e chiederà la delega per inserirlo nella finanziaria. Dalle anticipazioni fornite dal ministro dell’interno Giuliano Amato sembra che non saranno toccate le province, per le quali nella bozza di finanziaria si prevedeva un forte dimagrimento, con la possibile eliminazione delle province ai limiti dei 200 mila abitanti come quella di Massa Carrara.

Un annuncio che ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai partecipanti all´assemblea dell´Unione delle province italiane durante la quale Amato ha assicurato che «le province non scompariranno affatto perché sono enti necessari. non si capisce perché in Italia ogni volta che si parla di riduzione dei costi della politica si prendano di mira le province».

Il nuovo codice ai Comuni vengono riconosciute tutte le funzioni amministrative ad esclusione di quelle per cui è necessario un più alto ed unitario livello di governo. Per questo, secondo il ministro, province e comuni devono smetterla di «pestarsi i piedi» e che comunque il governo metterà uno stop all’istituzione di nuove province «delle dimensioni di un quartiere perché sono proprio le pressioni localistiche a distruggere la provincia come istituzione».

Intanto però si pensa all’attuazione di un nuovo livello amministrativo: la città metropolitana e così la provincia di Prato, quella di più recente istituzione in Toscana, verrebbe nuovamente inglobata da Firenze per costituire un nuovo soggetto metropolitano “ibrido” che sta nel mezzo tra provincia e comune capoluogo.

Ma le novità più grosse del testo unico degli enti locali sembrano essere quelle nel campo che più tocca qualità della vita e tasche dei cittadini: i servizi.

Al Comune rimarranno i servizi alla persona ed alle provincia verranno delegati quelli del territorio, a cominciare dai rifiuti ed acqua e passando per viabilità e trasporto locale, urbanistica e forse turismo.

Si tratterebbe di una sterzata notevole, anche con elementi di programmazione reale che toglierebbero ai comuni (si pensi solo all’urbanistica) poteri ma restituirebbe al governo del territorio una visione più ampia e probabilmente non confinata, come in Toscana, ai soli piani territoriali di coordinamento delle province che spesso sono, nelle redazione ed attuazione dei piani strutturali, solo una mera cornice con ampissimi spazi di manovra.

Per rifiuti ed acqua si apre però una questione della congruità di quanto proposto dal nuovo Tuel con il testo unico ambientale che, seppur “bloccato” e in via di revisione, prevede un ruolo ben diverso (e che non sembra oggetto delle modifiche proposte dal governo) per le province ed un rafforzamento di livelli di gestione ben più ampi e che hanno proprio in questi giorni un forte eco anche nel dibattito politico e amministrativo toscano, con la richiesta di Ato regionali e addirittura di gestori interregionali.

Una contraddizione che, se non affrontata rapidamente, attraverso un contemporaneo adeguamento e comparazione dei due testi in discussione, potrebbe portare a nuovi conflitti di competenze ed a rendere ancora più problematica una situazione di gestione, soprattutto per quanto riguarda i rifiuti, che non ha certamente bisogno di nuove complicazioni.

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