[18/10/2006] Comunicati

Arrighini: Intanto la società di scopo, il resto può attendere

PRATO. Ma quale sarà il futuro dei servizi pubblici in Toscana? Lo abbiamo chiesto a Stefano Arrighini (nella foto), assessore all’ambiente della provincia di Prato, come persona interessata dai fatti, dato che nella provincia dove è amministratore si dovrebbe operare una fusione tra le aziende che gestiscono il ciclo dei rifiuti, e anche come persona informata dei fatti, dato che anche lui milita nello stesso partito da cui le varie proposte hanno preso campo.

Arrighini, lei come la vede?
«Credo che le iniziative volte a rafforzare la Toscana dal punto di vista della capacità di gestire sistemi complessi siano una linea su cui bisogna lavorare, da questo a dire che la linea sia già scontata ce ne passa».

Ma tra queste soluzioni quale le sembra la più idonea?
«Personalmente sono più vicino alla linea Fragai e lo sono anche di più perché ci vedo una maggiore sintonia sul lavoro che stiamo facendo sui rifiuti nell’area metropolitana. Dove l’obiettivo è sicuramente meno ambizioso ma più concreto e a portata di mano che è quello di una società di scopo su una parte del ciclo che è quello frazione reidua. E non riguarda quindi tutto il ciclo.
C’è una certa distanza tra una holding e una società di scopo partecipata in maniera equilibrata sul territorio, che riguarda solo una frazione, e lascia inalterata invece tutto ciò che riguarda raccolte differenziata e impiantistica deputata a recuperare le frazioni che ne emergono. Io credo che il successo di questo tavolo con un obiettivo che può sembrare parziale, sia invece molto importante. Sarebbe importante che si cominciasse a pensare che oltre lanciare grandi obiettivi, sarebbe utile lavorare per raggiungere anche obiettivi più concreti, anche perché le due cose non sono certo in contrasto tra di loro».

Ma non sarà che Domenici abbia fatto questo lancio oltre l’ostacolo per aggirarlo invece l’ostacolo, ovvero che abbia proposto l’idea più alta di grande holding per sfuggire all’obiettivo del tavolo?
«Non voglio pensar male delle opinioni di Domenici, ma la sua voce è importante a quel tavolo e se questa voce fosse ferma e determinata probabilmente quel risultato- che sono convinto che si raggiungerà- forse lo avremmo già in mano».

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