[17/10/2006] Rifiuti

Testo unico, la Piccola industria chiede ulteriori modifiche

PRATO. Il vice presidente nazionale, della Piccola industria di Confindustria, Cesare De Pascalis, ha presentato stamani il “Forum della Piccola Industria” che si terrà a Prato i prossimi 20 e 21 ottobre e in cui terrà banco, oltre alla finanziaria, anche il decreto legislativo che ha corretto la legge delega n°152, con norme in materia ambientale ritenute «inaccettabili per i costi e con applicazioni impossibili».

Perché non vi piacciono le modifiche introdotte in questi giorni al Testo unico?
«La delega ambientale così corretta è da noi contestata perché pone nuovi adempimenti alle imprese senza che ci siano i motivi per farlo. Imprese che già hanno difficoltà in una legislazione estremamente già rigida e ora condizionata dal nuovo provvedimento, che contestiamo in tutta la sua formulazione».

Quali sono le imprese che secondo lei saranno maggiormente danneggiate?
«La delega ambientale coinvolge un gran numero di imprese, soprattutto quelle più piccole, che hanno un approccio con l’ambiente non ripetitivo».

Cosa cambia per loro?
«Vengono di fatto assimilate alle grandi, che lavorano invece su enormi quantità. Prevedere per esempio l’inserimento nell’albo anche per chi tratta 20 chili ha una ripercussione sulla piccola industria sia a livello di tempo che di soldi. Si dovranno infatti accollare costi aggiuntivi con consulenti e soggetti in grado di gestire i nuovi obblighi».

All’interno di Confindustria però ci sono anche molte aziende che trattano, recuperano e smaltiscono i rifuti. Per loro le novità introdotte significano nuovo lavoro.
«Questo è vero, ma a fronte di 3-4-5 aziende che ne avranno un beneficio, ce ne saranno centinaia che vedranno lievitare i costi, col risultato di aggiungere una legge in più alle tante che già ci sono e che spaventano chiunque voglia intraprendere un’attività».

Non pensa che i costi degli ulteriori adempimenti richiesti saranno compensati dai vantaggi per l’ambiente, che ricadranno su tutta la popolazione?
«Guardi, oggi l’imprenditore è molto attento: chi produce rifiuti e li conferisce correttamente con le varie norme che oggi tutelano l’ambiente, ha già assolto il suo compito. Se l’ambiente è migliore, lo è non solo per la propria azienda, ma anche per la propria famiglia. I primi esempi da seguire in fatto di rispetto dell’ambiente, spesso sono proprio gli imprenditori».

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